di Luca Bergamin
Il regista Alessandro Comodin ha raccontato la storia dello zio Mecchia in «Gigi la legge». La pellicola ha vinto il premio Speciale della Giuria all’ultimo Festival del cinema di Locarno
È una storia di affetti familiari consolidati e di successi cinematografici inattesi quella che lega Alessandro Comodin allo zio Pier Luigi Mecchia. Quest’ultimo, vigile urbano nel Comune di San Michele al Tagliamento, ha accettato di recitare nel film del nipote intitolato Gigi la legge che si è aggiudicato il premio Speciale della Giuria all’ultimo Festival del cinema di Locarno. Da allora, questa pellicola ha fatto breccia in tante altre importanti manifestazioni internazionali, mentre Pier Luigi ha ripreso il servizio per migliorare la vita dei propri concittadini.
Negli ultimi tempi Mecchia è diventato messo comunale. La telecamera in questa opera a metà tra film e documentario inquadra e racconta la vita e le persone proprio dall’automobile di servizio di Mecchia: appunto la calma, la serenità, anche la bontà del vigile urbano – i suoi concittadini giurano che queste siano proprio le sue caratteristiche principali anche nella vita reale – emergono in tutte le scene, da quelle più comiche alle più tragiche, conquistando lo spettatore. Se il regista Comodin ha spiegato come l’idea sia germogliata nel giardino selvaggio e rigoglioso della nonna di cui adesso si prende cura proprio Mecchia, l’attore ha avuto accanto a sé alcuni colleghi ed ex colleghi che lo hanno aiutato a vincere i timori e la ritrosia iniziali in merito al progetto di rappresentare in fondo se stesso e la quotidianità di un lavoro-missione che lo mette al confronto con la più varia umanità al confine tra il Veneto e il Friuli.
«Voglio troppo bene a mio nipote per sapergli dire di no – ha detto Mecchia -. E poi lui vive all’estero, girare questo film per me ha rappresentato un modo di trascorrere di nuovo tanto tempo insieme. Certo, non è stato facile, anzi un impegno probante, ma sono felice di essere riuscito a completarlo». La fama di vigile buono, che cerca sino all’ultimo di non comminare multe, preferendo una parola all’ammenda, ha sempre accompagnato la figura di Pier Luigi, che mai si sarebbe aspettato di essere in un certo qual modo ricompensato così dal nipote. Invece Alessandro Comodin, che è solito mettere sullo schermo la vita delle persone rappresentandole nella verità delle loro pulsioni e sentimenti, ha scelto proprio lo zio come esempio di un altro modo di far valere il codice. Chi avrà modo di vedere al cinema Gigi la legge rimarrà, come la giuria di Locarno, davvero affascinato da questo vigile leale e corretto. Un vigile vero.
26 novembre 2022 (modifica il 26 novembre 2022 | 01:23)
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, 2022-11-26 00:25:00, Il regista Alessandro Comodin ha raccontato la storia dello zio Mecchia in «Gigi la legge». La pellicola ha vinto il premio Speciale della Giuria all’ultimo Festival del cinema di Locarno, Luca Bergamin