Pilar Fogliati, la secchiona che ha riscritto Joyce: Ma voglio solo far ridere

di Ivan Cotroneo

Al successo da protagonista con la serie Netflix Odio il Natale (2022), torna come regista e interprete di Romantiche, da lei scritto con Giovanni Veronesi. Con le sue quattro ragazze romane cerca leggerezza, ma non solo

Pilar Fogliati ha una storia che sorprendente, vitale, stravagante, e un po’ folle, come i suoi personaggi. Nata trent’anni fa ad Alessandria (a casa dei nonni piemontesi in mezzo alle vacanze di Natale), con una passione adolescenziale per la recitazione, a diciotto anni prova a entrare alla Silvio d’Amico a Roma. LA scuola di recitazione, quella che ti pu cambiare la vita. All’esame porta Eveline, il racconto di James Joyce dei Dubliners , che lei si riscritta in prima persona come fosse un monologo teatrale. L’esaminatore non ci poteva credere… Scusi, non ho capito… Lei, come si chiama…? Fogliati… ha riscritto Joyce? Mi stavo sentendo male. Recitazione e scrittura nella sua storia si intrecciano da subito. Viene ammessa. Tre anni di studio da secchiona, perch non sapevo niente. Mi ricordo che tutti parlavano della Cantatrice calva e io non capivo, mi vergognavo, abbassavo lo sguardo. La cantatrice calva mi ossessionava. Poi l’ho letto. E da l ha alzato lo sguardo.

CAPISCO CHE IL VIDEO, QUELLO CON I PERSONAGGI DI ROMA, ORMAI VIRALE QUANDO LA ZIA DEL MIO FIDANZATO, SENZA CONOSCERMI, LO GIRA IN FAMIGLIA

L’accademia le regala i tre anni pi belli della mia vita, un tempo lento, bellissimo, inizia a fare provini, un agente le dice che ha una faccia molto particolare, che non potr fare cose pop, magari qualche film d’autore, alla francese. Ma io invece volevo e voglio far ridere. Mentre la chiamano a fare ruoli (pop) in tv, succede che a una manifestazione cinematografica Sergio Fabi di Cinemotore la riprende mentre per gioco fa un personaggio che ha inventato, quello della pariolina incazzata. Fa girare il video. Pilar si accorge che diventa virale quando una zia del mio fidanzato Severiano senza conoscermi manda il video a tutta la famiglia e qualcuno le risponde “zia, ma guarda che questa qui la nuova ragazza che sta con Severiano…”. I testi dei suoi personaggi li scrive gi lei, questa volta senza basarsi su Joyce. La prima volta che ho realizzato che dovevo scrivere un minicopione stato quando Massimo Gramellini mi ha chiesto di fare un video in cui quattro personaggi femminili parlavano della felicit. Non potevo improvvisare, dovevo scrivere. Ho scritto.

Dovevo scrivere. Ho scritto

Pilar osserva la realt, lavora su personaggi femminili facendoli uscire dal carattere e creando persone vive. Di loro dice: Non sono speciali, non sono migliori o peggiori di altre. Sono incasellate, sono l’aristocratica, la pariolina, la commessa, ma nelle loro storie succede qualcosa che le fa uscire dal clich. Michela, commessa in un negozio di calzature di Guidonia, Uvetta, aristocratica di Roma centro, Tazia, pariolina inconsapevolmente maschilista, e poi un personaggio che nato per il film. Eugenia Pratic, aspirante sceneggiatrice di Palermo che vive al Pigneto. L’ho proposto a Giovanni Veronesi ed entrato a far parte di Romantiche , il quarto personaggio.

MI PIACE CHE LE “MIE” RAGAZZE SCELGANO CI CHE LE FA STAR BENE. LA PREFERITA? L’ESPERTA DI CALZATURE, MICHELA TREZZA, DI GUIDONIA

Gi perch dobbiamo fare un passo indietro. I video con i personaggi di Pilar diventano virali non solo perch la zia del suo fidanzato li rilancia alla famiglia. Li rilanciano tutti. Finisce sulla homepage di Corriere. it . Giovanni Veronesi la chiama nel suo programma radiofonico Non un paese per giovani . La lascia libera di intervenire. Giovanni mi ha dato fiducia, mi ha fatto sentire responsabile, mi ha preso seriamente, pi seriamente di quanto facessi io. Finito il programma mi ha parlato e mi ha detto che i miei erano personaggi che potevano essere raccontati, che avevano una storia, che potevano essere scavati in profondit.

La sceneggiatura scritta in lockdown

Insomma, nasce l’idea di farne un film. Incontrano il produttore, iniziano a scrivere. Durante il lockdown Pilar manda a Giovanni Veronesi pagine su pagine. Decine e decine di pagine su ogni personaggio, sebbene lui mi avesse avvertito che il film non poteva a nessun costo durare pi di un’ora e quaranta. Finito il lockdown scrivono il copione, insieme a Giovanni Nasta, un ragazzo di ventitr anni che Pilar porta nel gruppo: Ci eravamo conosciuti quando entrambi facevamo i coach di romanesco per un attore. Arrivati alla prima stesura dello script, Veronesi la prende di nuovo da parte. Viene da me e mi dice, questo film tuo, devi farlo tu, sono i tuoi personaggi, le tue storie, il tuo mondo. Io lo scrivo con te, ma sarai tu la regista. A quel punto: paura. Tanta. Mi ritrovavo dall’altra parte, cercavo di non fare ai provini cose che non mi erano piaciute quando ero io a essere provinata. Per esempio, offrivo un contesto, cercavo di spiegare. Sceglie un cast perfetto, di attori in parte e benissimo diretti, fra i quali Barbora Bobulova, bravissima, e uno strepitoso Edoardo Purgatori. In Romantiche , adesso diventato un film ‘di’ Pilar Fogliati a tutti gli effetti, ci sono i quattro personaggi, o meglio le sue quattro ragazze. Personaggi femminili forti, profondi, liberi. Confesso a Pilar la mia passione per una delle ragazze: Michela Trezza, esperta di calzature.

Il senso della vita

Mi fai felice perch anche il mio preferito. Lo facevo per gioco gi in Accademia. Mi piaceva questa ragazza di Guidonia, semplice, uguale a tante altre, ma con una sua dignit, un suo senso della vita. Gi, la dignit del personaggio. Pilar ama le sue quattro ragazze anche (forse soprattutto) quando sbagliano, quando si ricredono. un film anche femminista. Sono donne, sono protagoniste, scelgono, sono migliori dei personaggi maschili del film. Anche Tazia, la ragazza dei Parioli che parte piena di convenzioni maschiliste e patriarcali, alla fine ha un riscatto importante. Quando scopre che il ragazzo con cui sta per iniziare una convivenza andato da una escort non si limita ad arrabbiarsi. Vuole capire. E capisce tutto. Nel film, in una scena bella e profonda, Tazia va a parlare con Rula, la escort. E scopre di capirla, molto pi di quanto non capisca il suo ragazzo. E ne trae le conseguenze. Mi piace che le mie quattro ragazze scelgano per loro stesse, scelgano di fare quello che le fa star bene.

Recitare una forma di scrittura

Anche Eugenia Pratic, aspirante sceneggiatrice bastonata dalla vita perch la sua sceneggiatura Olio su mela , non piace a nessuno. Anche lei si riprende la sua vita. Come Uvetta, l’aristocratica che scopre la bellezza del lavoro. Il film in uscita, mentre Pilar gi su altri due set da attrice. Giuro che non sono diventata pi esigente. Per cerco di mettere qualcosa di mio in tutti i personaggi, anche quando li scrivono gli altri. Recitare comunque una forma di scrittura, almeno per me. Quello che mi colpisce di Pilar la sua specialit. La sua capacit di osservare il reale, di coglierne le contraddizioni, di raccontare il femminile. Di trasformarlo in storie. Attrice, autrice, regista, scrittrice. Le chiedo che voglia fare da grande.
Voglio far ridere. Scrivere per far ridere. E lo dice con la convinzione e la forza che ha dato ai suoi personaggi.

10 febbraio 2023 (modifica il 10 febbraio 2023 | 07:22)

© RIPRODUZIONE RISERVATA

, ,

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Exit mobile version