Presentato il rapporto “Tra realtà e Metaverso: Adolescenti e genitori nel mondo digitale”. La ricerca è stato elaborata da Telefono Azzurro in collaborazione con Doxa Kids.
La ricerca, basata su un campione di 804 genitori e 815 adolescenti tra i 12 e i 18 anni, ha esplorato le percezioni dei giovani e dei loro genitori sul rapporto con il mondo digitale. Temi come il gaming, la salute mentale, la condivisione dei dati e la privacy sono stati presi in considerazione.
Il rapporto ha registrato un aumento della preoccupazione dei genitori e degli adolescenti riguardo ai possibili effetti negativi dell’eccessiva esposizione a schermi digitali. Nonostante l’utilizzo quotidiano di dispositivi digitali, i giovani utenti non sempre sono totalmente consapevoli dei pericoli, come evitare, controllare o segnalare eventuali problemi.
Il report ha mostrato che il 65% dei giovani intervistati teme di essere contattati da estranei adulti, con una percentuale che sale al 70% per le ragazze e i più giovani di età compresa tra 12 e 14 anni. Altre preoccupazioni sono il bullismo (57%), la condivisione eccessiva di informazioni personali (54%), la visione di contenuti violenti o sessualmente espliciti (53% e 45% rispettivamente), l’invio di contenuti che potrebbero essere pentiti in seguito (36%), spese eccessive (19%) e il gioco d’azzardo (14%).
Circa la metà dei giovani intervistati (48%, con un aumento del 53% per quelli di età compresa tra 15 e 18 anni) ha incontrato contenuti inappropriati e il 25% ha dichiarato che questi contenuti li hanno disturbati o impressionati. Il 68% dei contenuti visualizzati erano violenti, seguiti da quelli pornografici o sessualmente espliciti (59%), da quelli discriminatori o razzisti (48%), quelli riguardanti il suicidio o l’autolesionismo (40%) e quelli che incitano all’anoressia o alla bulimia (30%), nonché il gioco d’azzardo (27%).
Genitori e figli si affidano l’uno all’altro per gli eventi negativi che accadono online. Il 19% dei genitori ha già ascoltato le confidenze dei figli, mentre il 49% ritiene che i propri figli parlerebbero in famiglia in futuro. Tuttavia, al momento non ci sono stati episodi del genere.
Oltre il 70% dei giovani tra i 12 e i 18 anni intervistati teme che i dati che condividono quotidianamente sul web (come post sui social media, ricerche e navigazione sul web, e informazioni sul loro utilizzo di internet e smartphone) vengano utilizzati senza il loro consenso.
Interessante è il fatto che la verifica dell’età su social network, app e altri siti web è di media 15 anni per gli adolescenti e di 16 anni per i genitori, superiore alla soglia stabilita dall’Italia (14 anni) in conformità con la normativa europea per il consenso al trattamento dei dati.