Più fondi (1,17 miliardi) e un decalogo per passare da 195 a 216 scuole innovative

Attuazione del Pnrr

Presentate le linee guida in 10 punti da usare per i concorsi di progettazione. Oltre che attrezzati e connessi i nuovi istituti devono essere a basso consumo e sostenibili

di Eugenio Bruno

(IMAGOECONOMICA)

2′ di lettura

Per essere realmente innovativa una scuola deve essere aperta, ecosostenibile, connessa, multisensoriale. Sono i punti principali del “decalogo” che è stato messo a punto dalla commissione di esperti nominati dal ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi e che è stato ufficializzato il 2 maggio alla Triennale Milano. Alla presenza dello stesso responsabile dell’Istruzione che ne è approfittato per annunciare l’aumento del budget a disposizione per il primo bando sulle nuove scuole targato Pnrr (da 800 milioni si sale a 1,17 miliardi), con cui verranno finanziati 216 interventi (anziché 195). Andando così incontro al boom di richieste giunte dagli enti locali (su cui si veda il Sole 24 Ore del 30 aprile). «Un nuovo modo di concepire gli edifici scolastici porta con sé un nuovo modo di fare scuola», con queste parole Bianchi ha presentato le linee guida in 10 punti volute dagli esperti, che saranno ora alla base dei concorsi di progettazione banditi dagli enti locali con i fondi in arrivo dal ministero (sulla base di una graduatoria attesa a giorni).

L’appuntamento

Alcuni di questi esperti hanno partecipato anche all’evento milanese. In primis, il direttore della Fondazione Agnelli, Andrea Gavosto, che ha sottolineato il fatto che quando si costruiscono ex novo o si ristrutturano le scuole bisogna ricordarsi che «sono destinate a durare a lungo, talvolta decenni. Perciò – ha aggiunto – vanno pensate per accompagnare e adattarsi nel tempo all’evoluzione di come si insegna e di come si impara». Oppure gli architetti Stefano Boeri, Cino Zucchi e Luisa Ingaramo che si sono soffermati sul mutato ruolo (sociale e architettonico) della scuola. Definendola, come ha fatto Boeri, «il cuore civico dell’Italia del futuro», oppure «un luogo accogliente e flessibile, capace di diventare lo sfondo amato di una comunità allargata», per dirla con Zucchi o ancora «un vero e proprio presidio di cittadinanza, permeabile al territorio e in dialogo con le persone che la abitano», come ha evidenziato Ingaramo.

Linee guida in 10 punti

Concetti che ritroviamo nelle linee guida in 10 punti. Ad esempio quando si parla di scuola «di qualità», con un’architettura che consenta a tutti di riconoscere il suo ruolo civico nel territorio o a «basso consumo», concepita con il più basso impatto ambientale possibile e limitate necessità di manutenzione. Ma anche quando si insiste sulla scuola «sostenibile», costruita con materiali eco-compatibili, di provenienza locale o riciclati o «aperta» e fruibile oltre il normale orario scolastico. Una scuola che ribalti il rapporto «fra dentro e fuori», in cui i cortili, le terrazze e i giardini pensili diventino spazi formativi e che aiuti ad «apprendere meglio», grazie ad aule flessibili in base alla didattica. Una scuola che sia, al tempo stesso, «per chi ci lavora», in cui gli ambienti per il personale siano ripensati come risorse dell’azione educativa e favoriscano la co-progettazione, e «per i cinque sensi», così da far andare insieme corporeità e movimento. E, infine, una scuola tanto «attrezzata», in cui gli arredi si prestino ai bisogni di volta in volta diversi, quanto «connessa», dotata cioè di una rete stabile, veloce e sicura.

, 2022-05-03 08:26:00, Presentate le linee guida in 10 punti da usare per i concorsi di progettazione. Oltre che attrezzati e connessi i nuovi istituti devono essere a basso consumo e sostenibili, di Eugenio Bruno

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