Planted, la startup della carne vegetale raccoglie 70 milioni di finanziamenti

alimentazione vegana

di Valeria Sforzini01 set 2022

I 70 milioni di euro raccolti dalla startup di foodtech svizzera Planted con la chiusura del secondo importante round di finanziamento (guidato dalla società di private equity L Catterton) serviranno per fare ancora più ricerca. Per studiare altre proteine, oltre a piselli, girasoli e avena, che possano dare come risultato una fibra simile alla carne, ma più sostenibile e bypassando gli animali. Per implementare la tecnologia che ha reso Planted una delle aziende più innovative nel campo delle alternative vegetali e che ha portato i quattro co-fondatori, Pascal Bieri, Lukas Böni, Christoph Jenny ed Eric Stirnemann, dal laboratorio del Politecnico di Zurigo (ETH) alla storica sede di Kemphttal.

La startup di foodtech ha chiuso il secondo round, uno dei maggiori in Europa per le alternative vegetali, guidato dalla società di private equity LCatterton. «Li useremo per fare ancora più ricerca e per ampliarci», spiega il co-fondatore Cristoph Jenny

Oggi è il più grande impianto svizzero per carni vegetali e il più moderno in Europa, con 170 dipendenti in sei Paesi, 65 solo nel settore di ricerca e sviluppo in Svizzera. Oggi, a tre anni dalla sua nascita, i suoi spiedini, il suo kebab e tutti gli altri prodotti studiati per raggiungere il «morso perfetto» realizzati con la tecnica dell’estrusione, sono arrivati nei ristoranti e dai rivenditori di Germania, Austria, Francia, Italia e, più recentemente, nel Regno Unito.

Il finanziamento

Se nel 2019 il primo round guidato da L Catterton aveva portato alla raccolta di 36 milioni di euro, la chiusura del secondo con una cifra doppia rispetto a quella di tre anni fa rappresenta un passo importante per l’azienda e una conferma ulteriore dell’interesse sempre crescente verso le alternative vegetali alla carne. In questo, tra i maggiori finanziamenti sul mercato delle alternative vegetali in Europa, L Catterton è stato affiancato da investitori come Vorwerk Ventures, Gullspång Re:food, Movendo, Be8 Ventures, ACE, ETH Zürich Foundation, Yann Sommer, nonché dal nuovo investitore Tengelmann Ventures.«Siamo fortemente convinti della continua crescita dell’azienda, dato che sempre più persone in tutto il mondo continuano ad adottare proteine alternative nella loro vita», ha detto Michael Farello, Managing Partner nel Growth Fund di L Catterton.

La sede di Planted a Zurigo

Quattro ingredienti

«Il team ha lavorato molto duramente per arrivare fino a qui», spiega il co-fondatore di Planted Christoph Jenny, «alla creazione di una carne-non carne composta da soli ingredienti naturali, salutare e gluten-free. Ma è anche quello che molte persone aspettavano da tempo: un prodotto che fosse buono da mangiare e non solo buono per l’ambiente». La tecnologia alla base dei prodotti di Planted è ciò che la rende differente dalle altre alternative plant-based. I bocconcini, gli straccetti di kebab e le cotolette sono composte da pochissimi ingredienti. Quattro per l’esattezza: farina di pisello, o, in alternativa, di avena e girasole, proteine provenienti dagli stessi ingredienti, acqua e olio di colza. Con l’aggiunta della vitamina B12, che è quella più difficile da integrare nelle diete vegane.

Ma è il meccanismo con cui viene assemblata che rende la carne vegetale prodotta dalla start-up svizzera così simile a quella di origine animale: Planted sfrutta la tecnica della biostrutturazione, che prevede la lavorazione meccanica tramite il processo di estrusione, senza l’utilizzo di additivi. Inoltre, secondo i dati raccolti dall’azienda con il metodo Life cycle assessment, i suoi prodotti permettono di emettere fino all’85 per cento di CO2 in meno di rispetto al corrispettivo animale (nel caso del planted kebab) e di risparmiare fino al 63 per cento di acqua, (nel caso della cotoletta).

La produzione della plant-based meat

Nuovi prodotti “a taglio intero”

«Ora ci stiamo allargando», continua Jenny. «Abbiamo appena lanciato un nuovo prodotto, il petto di pollo. Lo aspettavamo da tempo. Ma in futuro amplieremo ulteriormente la nostra offerta con una linea di prodotti a taglio intero e costruiremo un ulteriore sito di produzione». L’ultima aggiunta tra i “tagli” di Planted è l’alternativa alla carne più semplice e tra le più consumate al mondo. Ma anche tra le più difficili da replicare date le dimensioni medie delle bistecche che si trovano sul mercato. Il secondo round di finanziamenti servirà anche a questo, per andare incontro alle esigenze dei consumatori con nuovi prodotti e rispondendo alla domanda sempre maggiore.

«Una delle ragioni principali per cui abbiamo lanciato il finanziamento è per implementare la nostra ricerca», spiega. «La varietà di carne disponibile oggi è tantissima, dal salame al pesce, e per arrivare a offrire ai nostri clienti una scelta dobbiamo fare ancora tanta ricerca, lanciare più prodotti, migliorarli e ascoltare molto attentamente quello che chiedono i nostri clienti. La carne e i suoi derivati sono qualcosa di molto “local”, quindi per noi è importante ascoltare le richieste dei nostri clienti e lavorare sempre meglio per soddisfarli».

Capacità produttiva

«Un aspetto che vorremmo incrementare con questo finanziamento è la capacità di produzione», aggiunge il co-fondatore della start-up. «L’abbiamo da poco raddoppiata, passando da 500kg di carne plant-based prodotta all’ora, a una tonnellata, ma vorremmo produrre ancora di più per andare incontro alla domanda. Inoltre i soldi del finanziamento saranno utili sia per aprirci a nuovi mercati, come l’Italia, sia per aumentare i profitti del mercato locale».

Strategie

Nonostante la cautela iniziale nell’affrontare il mercato italiano, il nostro Paese sta apprezzando i prodotti Planted. Una delle “strategie” utilizzate per conquistarsi i consumatori locali è anche quella di impiegare i prodotti nei ristoranti più apprezzati delle varie città italiane, da Palermo a Milano, e a livello internazionale. In questo modo, assaggiando la versione migliore della carne alle proteine di pisello, sarà più facile per il cliente apprezzarla immaginare di replicarla a casa. «Il nostro obiettivo è quello di lanciare prodotti come i “chicken tenders” o i “patties” nel settore della ristorazione e, poco dopo, nella vendita retail», continua Christoph Jenny. «Per questo motivo, il lancio del petto di pollo è stato avviato in collaborazione con lo chef stellato Tim Raue e sarà disponibile per gli ospiti del suo ristorante a Berlino a partire dal 15 settembre 2022, seguito da ulteriori lanci nel settore della ristorazione».

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