“Sulla scuola stiamo cercando di capire fino a che punto siamo condizionati dagli accordi legati ai fondi del PNRR. Ma se Bruxelles tiene davvero, per esempio, alla continuità didattica (che in effetti garantisce maggiore qualità), è evidente che la differenza può farla solo un adeguato numero di assunzioni a tempo indeterminato per invertire la deriva che vede ormai un docente su quattro precario“. Così su Facebook il responsabile del Dipartimento Istruzione della Lega Mario Pittoni, già presidente della commissione Cultura al Senato.
“È infatti marginale – continua Pittoni – , se non addirittura controproducente (molti insegnanti rinunciano al contratto), il contributo dell’attuale vincolo di permanenza forzoso. Sarebbe interesse comune, quindi, oltre che semplice buonsenso aggiornare l’intesa siglata con l’Europa dal Governo precedente”.
Inoltre, a questo punto, sarebbe interessante capire anche se fosse possibile apportare modifiche ad azioni già in corso nell’ambito del PNRR come quelle su Scuola 4.0 e dispersione scolastica. Ad esempio: se qualora alcune scuole dovessero rinunciare ai finanziamenti, verrà data la possibilità, con i fondi residui, di realizzare progetti impostati diversamente e più vicini alle esigenze reali delle singole scuole?
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