Poliziotti corrotti a Baltimora, dalla cronaca alla fiction

di Maurizio Porro

Su Sky Atlantic e in streaming su Now una serie poliziesca in sei puntate con interpreti straordinari

La più bella serie poliziesca della stagione è «We own this city» (Questa città ci appartiene, il riferimento è a Baltimora) come dicono i poliziotti corrotti che la tengono in pugno.

Da sempre il cinema Usa denuncia le mele marce delle forze dell’ordine da «Serpico» al «Principe della città,» ma in questo caso si racconta dall’interno, seguendo la vera inchiesta, il caso che ha travolto la polizia di quella città, già un inferno no stop per traffico di droga, innescato a volte dagli stessi agenti che in coppia, anche in borghese, accusano ingiustamente e rubano sui bottini con la connivenza dei capi, dividendosi il denaro trovato nelle case dei trafficanti.

Il New York Times lo definì «uno dei più sorprendenti casi di corruzione di una generazione», ed è sorprendente come, in sei robusti episodi (che ricordano molto il dimenticato capolavoro di Aldrich, «I ragazzi del coro»), diretti da Reinaldo Marcus Green e scritti dalla star delle serie David Simon per la HBO (visibili su Sky Atlantic e in streaming su Now) si riesca a far toccare con mano la quotidianità di questa violenza. È una complicità goliardica che porta quasi a una sollevazione popolare, perché fra i molti peccati non manca mai il razzismo e sarà qui che arriva l’Fbi con un’inchiesta di colleghi onesti che vogliono pulire la città, i cui cittadini non vedono l’ora di raccontare anni di soprusi e ingiustizie.

Eppure, al netto di abusi e di arresti spesso illegittimi, la squadra vive di alleanza e anche di complicità interne, andando avanti e indietro nel tempo e senza un attimo di tregua, allo stesso modo in cui gli agenti vanno avanti e indietro in auto lungo la movida dei pusher. Interpreti straordinari, il migliore e anche il più corrotto è Jon Bernthal, ma vince e convince la vitalità patologica dell’insieme, il degrado di una cronaca che sembra fiction e viceversa, il sadismo con le medaglie.

25 agosto 2022 (modifica il 25 agosto 2022 | 21:29)

© RIPRODUZIONE RISERVATA

, 2022-08-25 19:46:00,

di Maurizio Porro

Su Sky Atlantic e in streaming su Now una serie poliziesca in sei puntate con interpreti straordinari

La più bella serie poliziesca della stagione è «We own this city» (Questa città ci appartiene, il riferimento è a Baltimora) come dicono i poliziotti corrotti che la tengono in pugno.

Da sempre il cinema Usa denuncia le mele marce delle forze dell’ordine da «Serpico» al «Principe della città,» ma in questo caso si racconta dall’interno, seguendo la vera inchiesta, il caso che ha travolto la polizia di quella città, già un inferno no stop per traffico di droga, innescato a volte dagli stessi agenti che in coppia, anche in borghese, accusano ingiustamente e rubano sui bottini con la connivenza dei capi, dividendosi il denaro trovato nelle case dei trafficanti.

Il New York Times lo definì «uno dei più sorprendenti casi di corruzione di una generazione», ed è sorprendente come, in sei robusti episodi (che ricordano molto il dimenticato capolavoro di Aldrich, «I ragazzi del coro»), diretti da Reinaldo Marcus Green e scritti dalla star delle serie David Simon per la HBO (visibili su Sky Atlantic e in streaming su Now) si riesca a far toccare con mano la quotidianità di questa violenza. È una complicità goliardica che porta quasi a una sollevazione popolare, perché fra i molti peccati non manca mai il razzismo e sarà qui che arriva l’Fbi con un’inchiesta di colleghi onesti che vogliono pulire la città, i cui cittadini non vedono l’ora di raccontare anni di soprusi e ingiustizie.

Eppure, al netto di abusi e di arresti spesso illegittimi, la squadra vive di alleanza e anche di complicità interne, andando avanti e indietro nel tempo e senza un attimo di tregua, allo stesso modo in cui gli agenti vanno avanti e indietro in auto lungo la movida dei pusher. Interpreti straordinari, il migliore e anche il più corrotto è Jon Bernthal, ma vince e convince la vitalità patologica dell’insieme, il degrado di una cronaca che sembra fiction e viceversa, il sadismo con le medaglie.

25 agosto 2022 (modifica il 25 agosto 2022 | 21:29)

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