di Redazione Online
Cattolico praticante, il primo ministro polacco ha detto durante una sessione di domande su Facebook di non condividere il punto di vista della Chiesa cattolica. Abolire la pena di morte? Un’invenzione prematura
Il primo ministro polacco Mateusz Morawiecki si espresso a sorpresa a favore della pena di morte e ha ammesso di non condividere il punto di vista della Chiesa cattolica romana sulla questione. Morawiecki, cattolico praticante, ha fatto questi commenti luned scorso durante una sessione pubblica di domande e risposte su Facebook. Alla domanda di un apparente critico se la pena di morte potesse impedire al suo governo di fare pi danni alla societ, Morawiecki ha risposto: A mio parere, la pena di morte dovrebbe essere ammessa per i crimini pi gravi, sottolineando di non essere d’accordo sull’argomento con l’insegnamento della Chiesa, perch sono un sostenitore della pena di morte. Ha inoltre definito la sua abolizione un’invenzione prematura.
La Polonia ha abolito la pena di morte nel 1997, mentre si stava liberando di alcune norme dell’era comunista e si preparava a entrare nell’Ue. Nel 2013, l’allora l presidente della Polonia, Bronislaw Komorowski, ha firmato la legge di ratifica delle norme che prevedono l’abolizione della pena di morte in qualsiasi circostanza come stabilito dal protocollo 13 della Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo. La Polonia era uno dei pochi paesi appartenenti al Consiglio d’Europa in cui era ancora ammessa la pena di morte per i condannati in caso di guerra. La ratifica era avvenuta su spinta dell’Ue: il Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa aveva convocato i Paesi che non avevano ancora aderito al protocollo 13, approvato nel 2002, per sollecitarli alla firma (Russia e Azerbaigian) o alla ratifica (Polonia e Armenia).
L’ultima esecuzione avvenuta 35 anni fa, per impiccagione, ai danni di un giovane di 29 anni che aveva stuprato e ucciso una donna: successivamente, fino al 1996, i tribunali avevano emesso altre nove sentenze che prevedevano la pena capitale ma grazie all’amnistia approvata nel 1989 dopo le prime elezioni libere, le condanne erano state commutate in 25 anni di carcere. Nel 1997 la pena di morte stata sostituita nel codice penale polacco dall’ ergastolo. Anche il premier ungherese Orban ha avanzato l’ipotesi di reintrodurla, qualche anno fa, sollevando la reazione del presidente della Commissione dell’Unione europea Jean Claude Juncker . Alcuni parlamentari dell’opposizione polacca, tra cui Monika Falej, hanno osservato che opinioni come quella espressa dal primo ministro sono caratteristiche dei governanti autoritari.
3 gennaio 2023 (modifica il 3 gennaio 2023 | 12:51)
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