La posta di Gramellini: Lamore con una collega, poi i litigi. Ora mi ha lasciato, cosa ho sbagliato?

di Massimo Gramellini

Dopo svariati litigi, molti legati al lavoro comune, lei ha deciso di lasciarmi. Che cosa ho sbagliato?: la domanda di un lettore, la risposta di Massimo Gramellini

Questa la rubrica della posta del cuore curata per 7 da Massimo Gramellini. Il 7 di Cuori la carta che indica la seconda possibilit, l’occasione che si ripresenta, l’opportunit di portare a termine qualcosa rimasto incompiuto. Per noi l’invito a ricominciare, a partire alla riscossa, accettando e assecondando il cambiamento. In quale direzione? Vogliamo aiutarvi a sceglierla: scrivete a 7dicuori@rcs.it

Caro Massimo,
quasi giunta al termine la mia relazione di alti e bassi con una collega. Dopo svariati litigi, di cui la maggior parte per discussioni legate al lavoro (preciso che lavoriamo entrambi nello stesso reparto, ambito sanitario), per circa sei mesi interrompiamo i rapporti. Poi a settembre c’ un riavvicinamento e io decido finalmente di dichiararmi, le dico che l’amo, che tutto questo tempo non mi sono mai voluto sbilanciare perch avevo paura di una ipotetica rottura, dovendo poi comunque restare colleghi e per me questo stato sempre un limite. Lei inizialmente non si fida, mi “ghosta” (mi ignora, ndr ), ma poi incredibilmente le settimane precedenti a Natale anche lei mi dichiara il suo amore. Pochi giorni dopo Capodanno, ennesimo litigio, volano parole pesanti da parte mia e velenose da parte sua. Nonostante le mie scuse, lei non ne vuole pi sentire. Dice MI HAI FREDDATO e si crea un abisso.

A FEBBRAIO CAMBIO LAVORO MA TUTTO CIO’ MI CREA UNA TRISTEZZA IMBARAZZANTE… MEGLIO ELIMINARE QUALSIASI TIPO DI RELAZIONE ANCHE SUL PIANO PROFESSIONALE?

Ora io a febbraio cambio ambiente di lavoro, ma tutto ci mi crea una tristezza imbarazzante. Basti pensare che avevamo programmato un viaggio per rilassarci, con tanto di volo e hotel prenotato, ma purtroppo lei non ne vuole pi sapere. Quanto ha inciso negativamente il fatto di essere colleghi in un ambiente cos difficile come quello sanitario? Ed giusto innamorarsi di una collega e poi affrontare un’ipotetica rottura con serenit, nonostante si debba sempre mantenere un rapporto professionale, oppure meglio eliminare qualsiasi tipo di relazione in ambito lavorativo? G.

CARO IL MIO G,
in amore, come in tutto il resto, non esistono teorie, al massimo tendenze. Ecco, tendenzialmente gli amori tra persone che lavorano nello stesso ufficio sono pi facili da cominciare, ma pi difficili da finire. Se siano anche sbagliati, non saprei dire. Tra colleghi ci sono pi argomenti di conversazione in comune, a cominciare dal principale: i pettegolezzi sugli altri colleghi. E c’ una frequentazione quotidiana che velocizza i tempi dell’approccio e spesso quelli della consumazione del rapporto. Anche quelli della sua consunzione, per. Il fatto di vedersi tutti i giorni non aiuta il desiderio, che si alimenta anche di un reciproco mancarsi. Ma i problemi maggiori subentrano alla fine della storia, quando magari si avrebbe voglia di perdersi di vista per qualche mese o qualche secolo e invece si costretti a fare buon viso a cattivo gioco, alimentando il lavoro delle malelingue. Per quanto mi riguarda, mi sono attenuto a una regola che forse l’unica, tra le poche che mi sono dato nella vita, che sia poi riuscito sempre a rispettare (con i dolci, per esempio, non andata allo stesso modo). E la regola : mai corteggiare colleghe o colleghi che si trovino in una posizione gerarchica subordinata alla tua.

HA COLTO AL BALZO UN MOMENTO DIFFICILE PER ANDARSENE. QUESTA RELAZIONE NON MAI COMINCIATA DAVVERO

Di pasticci se ne possono combinare anche tra parigrado, ma in quel caso almeno si evita lo sbilanciamento dei ruoli che poi all’origine del movimento MeToo. Venendo al tuo caso specifico, per, la colleganza non mi sembra che possa essere inserita tra le cause della rottura. Da come la racconti, lei non era molto convinta fin dall’inizio. Poi, prima di Natale, forse complice il clima delle feste che rende particolarmente difficile la sopportazione della solitudine, ha cambiato idea. Non atteggiamento, per, visto che dalla penna ti scappato scritto che gi subito dopo Capodanno avevate ricominciato a litigare come prima di mettervi insieme (almeno in questo, il rapporto non vi ha peggiorati). Al punto che lei non ha pi voluto saperne di te.

Tu ti chiedi quanto abbia influito l’essere colleghi perch vuoi illuderti che, se l’avessi conosciuta su Tinder o in discoteca, le cose sarebbe andate diversamente. Ma a me per mestiere tocca la parte del rompiscatole e dunque ti domando: anche tu sei sempre stato cos irremovibile, quando hai litigato con una donna di cui eri innamorato? Ti sei sempre sfilato al primo accenno di rottura, senza tentennamenti n ripensamenti? Suppongo di no. Ne deduco che la tua collega non fosse molto coinvolta e che abbia colto al balzo un momento di forte dissapore tra voi per dichiararsi delusa, anzi “freddata”, e levare gli ormeggi. Se bastato cos poco a “freddarla”, temo non fosse molto calda neanche prima. Si era incamminata in quest’avventura con scarsa convinzione, anche se magari con te sosteneva il contrario. Il suo sentimento era talmente fragile che ai primi freddi si congelato. Non incolperei il lavoro della fine di questa relazione, per il semplice motivo che non era mai cominciata davvero.

5 febbraio 2023 (modifica il 5 febbraio 2023 | 11:10)

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