Ppe, ora Tajani e i pacieri lavorano a un faccia a faccia tra Berlusconi e Weber

di Paola Di Caro

L’ipotesi di un nuovo appuntamento del gruppo in Italia dopo il vertice di Napoli saltato

Il clima era tesissimo. Perch Silvio Berlusconi aveva preso molto male quella che, dicono i suoi, era un’uscita sgangherata e sguaiata, che sembrava voler spaccare Forza Italia mettendo lui tra i cattivi e Tajani tra i buoni. Le parole con cui il presidente del Ppe Manfred Weber infatti censurava quelle dell’ex premier sull’Ucraina e annunciava la cancellazione della Convention di Napoli mettevano direttamente in rotta di collisione il ministro degli Esteri, considerato affidabile, dal leader di FI.

stato dunque lo stesso Tajani ieri, a margine della riunione della conferenza della Sicurezza a Monaco, ad incontrare Weber per chiarire, smussare, ribadire la linea italiana ma anche rendere chiaro che il partito non si divider. Berlusconi e resta il nostro leader, nonostante un’uscita decisamente non in linea n con le posizioni del Ppe n con quelle del governo con il quale abbiamo sempre condiviso ogni decisione sul conflitto, votando in linea su ogni provvedimento, e i fatti contano.

Il risultato del faccia a faccia — che secondo Tajani spero chiuda il caso, non ci sar nessuna rottura tra Ppe e FI — potrebbe essere un colloquio chiarificatore tra lo stesso Weber e Berlusconi. Ci stanno lavorando da una parte e dall’altra, anche se la formula diplomatica ancora cauta: Non si esclude…. comunque un passo necessario per riprendere rapporti bruscamente interrotti e, con il tempo e se Berlusconi non provocher nuovi incidenti, magari anche arrivare ad un nuovo appuntamento in Italia del Ppe, in autunno.

Serve far decantare la situazione. Quello che Tajani chiede ad entrambe le parti. A Weber, il ministro degli Esteri ha appunto ribadito che non pu essere messa in discussione la posizione di FI, negli anni partito cardine, anche di collegamento tra i popolari e i Conservatori di Giorgia Meloni. E non serve a nessuno indebolirlo in vista delle prossime Europee del 2024. Weber da parte sua avrebbe ribadito che la decisione di annullare la Convention stata voluta praticamente da tutti, ma quello che stato contestato e che risulta inaccettabile per quanto lo riguarda l’uscita contro Zelensky, che imbarazza il partito, non la presenza nel Ppe di Berlusconi, che resta un amico e per il quale si speso anche in campagna elettorale.

D’altronde, Tajani ha incontrato in mattinata anche l’omologo ucraino Dmytro Kuleba, ribadendo che la posizione del governo italiano a difesa dell’Ucraina e in favore di una pace giusta non mai cambiata, e a quanto sembra non ci sarebbero stati problemi. Da capire adesso se Berlusconi insister. Non si pentito, dicono, e anche se lo fosse non lo direbbe mai. Ma la volont di tutto il gruppo dirigente di chiudere un incidente che potrebbe avere ripercussioni serie nel partito. Quindi, se venerd la capogruppo al Senato Licia Ronzulli era arrivata a chiedere le dimissioni di Weber in quanto unfit to lead, inadatto a guidare, ieri il clima pareva pi tranquillo. Io voglio la pace e propongo un piano Marshall: cosa c’ di sbagliato in questo? continua a dire il Cavaliere. E su questa lettura gli va incontro lo stesso Tajani, costretto a rendere unitaria la posizione: Berlusconi non ha mai abbracciato la retorica russa, ha soltanto detto che bisogna lavorare per la pace, fermo restando che noi siamo dalla parte dell’Ucraina. Vedremo cosa far la Cina. Noi abbiamo sempre detto che non vogliamo fare la guerra alla Russia. Abbiamo dato armi difensive all’Ucraina. L’ultimo invio un sistema di difesa aerea, quindi non serve per offendere ma per difendere.

18 febbraio 2023 (modifica il 18 febbraio 2023 | 22:51)

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