Precari della scuola in stato di agitazione

Si prevede un autunno caldo per i precari dei cosiddetti Appalti Storici addetti ai servizi di pulizia

Manca meno di un mese alla ripresa della scuola, ma per i 17mila Lsu precari dei cosiddetti Appalti Storici addetti ai servizi di pulizia, ausiliariato e di ripristino del decoro degli istituti scolastici, non è stata ancora trovata una soluzione. Per questo i sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uil hanno deciso di proclamare lo stato di agitazione. In una nota congiunta le tre sigle rivendicano l’attuazione dell’accordo quadro governativo sottoscritto il 4 novembre 2016, dove, spiegano veniva contempalto «un impegno specifico ad una soluzione stabile e di prospettiva alle problematiche sociali ed occupazionali dei lavoratori, che dopo vent’anni di continue di continue traversie hanno il diritto a vedersi riconosciuta la possibile stabilità di un posto di lavoro e uno stipendio dignitoso».

Il tema era già stato portato all’attenzione dei ministeri e degli organi competenti lo scorso 22 giugno, quando i sindacati, a pochi giorni dalla chiusura estiva delle scuole, avevano sollecitato un incontro, evidenziano «la necessità di riprendere il confronto ad un tavolo politico in grado di assicurare risposte concrete alle lavoratrici ed ai lavoratori ex Lsu e Appalti Storici per l’immediato ed in prospettiva futura» ritenendo «grave ed inaccettabile l’assenza di risposte e soluzioni positive e la mancata convocazione» del confronto richiesto.

In particolare, come sottolinea il segretario nazionale della Fisascat Fabrizio Ferrari, «l’internalizzazione dei servizi di pulizia nelle scuole annunciata nei mesi scorsi, contempli in modo inequivocabile la continuità occupazionale e di reddito di tutti i 17mila lavoratori impiegati nei servizi in appalto di pulizia, ausiliariato e di ripristino del decoro delle scuole che da oltre 20 anni versano in uno stato di precarietà».

Fonte dell’articolo: Il Sole 24 Ore



Pietro Guerra

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