«PresaDiretta»: dopo i missili di Putin rispunta uno stile antico

di Aldo Grasso

Il programma di Riccardo Iacona finisce per mettere sullo stesso piano il terrorismo di un dittatore che invade e la resistenza degli invasi

Per tre quarti della trasmissione ha resistito, ha mostrato alcuni crimini che la Russia sta commettendo nei confronti dell’Ucraina, ha accennato ai missili che Putin ha scagliato sui civili inermi, sui parchi giochi per bambini per rappresaglia nei confronti dell’attacco al ponte di Kerch, un obiettivo militare. I servizi girati nelle zone di guerra hanno documentato in maniera obiettiva la situazione: la «madre Russia» continua a uccidere quelli che, a dire di Putin, erano i «suoi figli»; annunciava di volerli abbracciare e invece li massacra. E poi in collegamento c’era Ezio Mauro, che ha continuato a ripetere che non si può trattare alle condizioni del Cremlino, che i russi sono dei «mentitori», che Putin ricorda Stalin.

Sto parlando di «PresaDiretta», il programma di Riccardo Iacona che lunedì su Rai3 proponeva «un viaggio dalla Russia all’Europa per capire dove passano le faglie geopolitiche che stanno ridisegnando i nuovi equilibri mondiali» (da questa prosa si poteva intuire qualcosa). Ripeto, fino a un certo punto, pareva che Iacona stesse rappresentando lo scenario di un dittatore brutale che ha invaso un paese libero. Pareva.

Poi, d’un tratto, è venuto fuori il Santoro che alberga ancora nel suo cuore e ha incominciato ad annebbiare il racconto, a partire da un’intervista al gen. Leonardo Tricarico, ex capo di Stato maggiore dell’Aeronautica, che ha attaccato duramente la Nato per il suo comportamento aggressivo. Ha insistito sulla necessità di negoziare una pace (la pace è meglio della guerra, ma va?), senza mai ammettere che il vero nemico della pace ha un solo nome: Vladimir Putin.

Siamo sempre lì, mostrando le innocue marce della pace, si finisce per mettere sullo stesso piano il terrorismo indiscriminato di un dittatore che invade e la resistenza degli invasi. Finale contro i mercanti d’armi, così la coscienza è a posto. Servizio pubblico.

11 ottobre 2022 (modifica il 11 ottobre 2022 | 19:42)

© RIPRODUZIONE RISERVATA

, 2022-10-11 20:20:00,

di Aldo Grasso

Il programma di Riccardo Iacona finisce per mettere sullo stesso piano il terrorismo di un dittatore che invade e la resistenza degli invasi

Per tre quarti della trasmissione ha resistito, ha mostrato alcuni crimini che la Russia sta commettendo nei confronti dell’Ucraina, ha accennato ai missili che Putin ha scagliato sui civili inermi, sui parchi giochi per bambini per rappresaglia nei confronti dell’attacco al ponte di Kerch, un obiettivo militare. I servizi girati nelle zone di guerra hanno documentato in maniera obiettiva la situazione: la «madre Russia» continua a uccidere quelli che, a dire di Putin, erano i «suoi figli»; annunciava di volerli abbracciare e invece li massacra. E poi in collegamento c’era Ezio Mauro, che ha continuato a ripetere che non si può trattare alle condizioni del Cremlino, che i russi sono dei «mentitori», che Putin ricorda Stalin.

Sto parlando di «PresaDiretta», il programma di Riccardo Iacona che lunedì su Rai3 proponeva «un viaggio dalla Russia all’Europa per capire dove passano le faglie geopolitiche che stanno ridisegnando i nuovi equilibri mondiali» (da questa prosa si poteva intuire qualcosa). Ripeto, fino a un certo punto, pareva che Iacona stesse rappresentando lo scenario di un dittatore brutale che ha invaso un paese libero. Pareva.

Poi, d’un tratto, è venuto fuori il Santoro che alberga ancora nel suo cuore e ha incominciato ad annebbiare il racconto, a partire da un’intervista al gen. Leonardo Tricarico, ex capo di Stato maggiore dell’Aeronautica, che ha attaccato duramente la Nato per il suo comportamento aggressivo. Ha insistito sulla necessità di negoziare una pace (la pace è meglio della guerra, ma va?), senza mai ammettere che il vero nemico della pace ha un solo nome: Vladimir Putin.

Siamo sempre lì, mostrando le innocue marce della pace, si finisce per mettere sullo stesso piano il terrorismo indiscriminato di un dittatore che invade e la resistenza degli invasi. Finale contro i mercanti d’armi, così la coscienza è a posto. Servizio pubblico.

11 ottobre 2022 (modifica il 11 ottobre 2022 | 19:42)

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