La tranquilla comunità di San Lorenzo Maggiore, piccolo comune di poco meno di 2mila abitanti in provincia di Benevento, è stata scossa da un evento che ha acceso i social nei giorni scorsi.
Il centro dell’attenzione è la scuola primaria locale, dove alcuni studenti sono stati accusati di aver rubato il cellulare del preside, come riportato dall’edizione odierna del Mattino.
Il fatto, descritto come di “inaudita gravità” sulla pagina Facebook del Comune del Sannio, è stato portato all’attenzione del primo cittadino da alcuni genitori preoccupati. La tensione è palpabile, e la reazione della comunità è stata immediata e veemente.
Il responsabile dell’Istituto Comprensivo, in visita alla scuola, si è accorto della mancanza del suo cellulare. La sua reazione ha lasciato tutti senza parole: ha sospettato degli alunni e ha autorizzato la verifica degli zaini, dapprima dei maschietti e poi anche delle bambine. L’accusa, pesante come un macigno, ha gettato una ombra di sospetto sui bambini, causando indignazione tra le famiglie e lasciando una comunità intera costernata.
Il commento di un rappresentante della comunità evidenzia l’indignazione generale: “Piuttosto che agire puntando il dito non sarebbe stato più semplice andare a controllare nel bagno, laddove si era recato per l’ultima volta, prima di accorgersi della perdita?” L’accaduto, definito una “vergogna”, riflette una mancanza di fiducia dolorosa.
Nonostante la tempesta di critiche, il dirigente scolastico non ha fornito commenti sull’accaduto, ma ha annunciato un’assemblea con i genitori fissata per oggi. La questione ha evidentemente toccato un nervo scoperto, alimentando un dialogo necessario sul rapporto tra educatori e studenti.
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