Primarie Pd, Bonaccini: Basta puzza sotto il naso. E Schlein lo attacca sul renzismo

di Lorenzo SalviaPer il governatore serve umilt. Lotti replica alla deputata: mi dica se devo lasciare il Pd Al penultimo giorno di campagna elettorale, oggi la chiusura, arrivato il momento di far salire la temperatura del confronto per le primarie del Pd. Ma se in questo momento io e Stefano Bonaccini andiamo pi d’accordo di Fedez e sua moglie scherza Elly Schlein su una gara finora a discreto tasso di fairplay, a scaldare un po’ l’atmosfera ci pensano i sostenitori dei due schieramenti. Dice ad esempio l’ex ministro Andrea Orlando: Dobbiamo evitare che ci sia un’Opa del M5S. Credo che la candidatura di Schlein sia in grado di bloccare meglio quel rischio. La candidatura di Bonaccini (…) invece ci espone a quel rischio. Poi torna l’accusa di renzismo: Gli slogan di Bonaccini — dice sempre Orlando — sono quelli del 2017, del resto i consulenti sono gli stessi. Sul punto entra direttamente anche Schlein: Bonaccini renziano? No, bonacciano. Ma poi aggiunge: L’unica corrente rimasta intera a supporto suo ed quella di Guerini e Lotti, di chi allora stava con Renzi. Questo risaputo. Parole che portano alla replica, diretta e dura, dello stesso Luca Lotti, che nel governo Renzi era sottosegretario alla presidenza del Consiglio: A questo punto chiedo direttamente a Elly Schlein: se vinci tu che devo fare, uscire dal Pd? Lasciare la tessera? O aspettare che sia tu a cacciarmi? questo il clima che imporrai nel Pd da segretaria?. Dall’altra parte Bonaccini dice che il suo obiettivo far diventare il Pd il primo partito alle elezioni europee e che dobbiamo toglierci un po’ di puzza sotto al naso, un po’ di senso di superiorit. Ma poi apre di nuovo alla sua rivale. Se dovessi diventare segretario, chiederei a Elly Schlein di dare una mano. Non mi permetterei mai di dire che ruolo dovrebbe avere, lo si deciderebbe insieme. E questo dopo che la deputata ha detto no pi volte all’ipotesi del ticket. Un rifiuto che forse non stata gradito da chi potrebbe preferire un po’ di cogestione in caso di sconfitta. E in realt non si pu escludere che questa ipotesi torni d’attualit, magari riveduta e corretta, per tenere a bada le pressioni dei big dietro le quinte, da una parte e dall’altra.Se dovesse vincere, Schlein promette di tingersi una ciocca di capelli di rosso e di andare a piedi a San Luca, il santuario sopra Bologna. Mentre in Israele il quotidiano liberal Haaretz si chiede perch questa politica italiana in ascesa sta minimizzando le sue radici ebraiche. Il segretario uscente Enrico Letta , che non ha espresso preferenze tra i due candidati, raccoglie intanto la proposta avanzata da Acli e Arci: avere una bandiera della pace in tutti i 5.500 gazebo che domenica saranno aperti dalle 8 alle 20 con la presenza di 20 mila volontari. Ma con un correttivo, per evitare malintesi: Chiediamo ai nostri militanti di affiancare la bandiera dell’Ucraina, a simboleggiare l’impegno della comunit democratica a sostegno di ogni iniziativa di pace e sempre dalla parte dell’aggredito. Una soluzione che condivido appieno dice Bonaccini. Oltre che a scegliere il nuovo segretario, il voto di domenica servir a comporre la nuova assemblea del partito. E anche qui i candidati scelti dai due concorrenti riflettono la contrapposizione tra il pi concreti di Bonaccini, con amministratori locali e segretari dei circoli, e pi a sinistra di Schlein, con giovani e soprattutto donne: 67 sono capolista, due terzi del totale 23 febbraio 2023 (modifica il 23 febbraio 2023 | 23:17) © RIPRODUZIONE RISERVATA , , https://www.corriere.it/rss/politica.xml,

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