Primarie Pd, sul voto online è muro contro muro. Letta tenta di evitare la rottura

di Mara Teresa MeliSchlein insiste sulla proposta di elezioni anche sul web, contrari gli altri 3 candidati alla segreteria. Bonaccini: cambiare in corsa scorretto L’insistenza con cui Elly Schlein continua a chiedere il voto online, nonostante gli altri candidati alla segreteria siano contrari, ha fatto scattare un campanello d’allarme al Partito democratico. I suoi sostenitori ventilano da una settimana la possibilit di presentare un ordine del giorno nella direzione di mercoled per far votare la loro proposta, pur sapendo che spaccher i dem e che comunque non passer. Un partito gi lacerato, dato in calo nei sondaggi (Swg marted gli attribuiva addirittura il 14%) non ha bisogno di ulteriori divisioni, si sono detti Enrico Letta e i suoi collaboratori. Ma a preoccupare gran parte dei dirigenti del Pd la deriva che sembra prefigurare questa insistenza, perch, questo il loro timore, potrebbe essere propedeutica a una non accettazione del voto dei gazebo in caso di vittoria di Stefano Bonaccini, e a una nuova, dolorosa, scissione. Fondate o no che siano queste paure di tanti, Letta intende comunque evitare nella direzione divisioni e drammatizzazioni che nuocerebbero al Pd. Per questa ragione, dopo che in mattinata una riunione degli sherpa dei quattro candidati alla segreteria con i rappresentanti della commissione congressuale si era incagliata proprio sul punto del voto online, ha deciso di intervenire. E ha telefonato a Bonaccini (che stato il primo a ricevere la chiamata del leader uscente), Schlein, De Micheli e Cuperlo. Non si possono cambiare le regole a un mese dalle primarie, ha sottolineato Letta in quelle telefonate. E ancora: Io non posso sostenere dei mutamenti che non sono condivisi da tutti i candidati. Niente forzature o lacerazioni. Serve senso di responsabilit. Un discorso, quello di Letta, che ha trovato pi che d’accordo Bonaccini: Cambiare le regole in corsa non corretto. Non dobbiamo spaccare il Pd ma rilanciarlo, ha risposto il governatore al segretario uscente. E Alessandro Alfieri, portavoce di Base riformista, la corrente di Lorenzo Guerini, che sostiene la candidatura del presidente dell’Emilia-Romagna, spiega: Noi siamo per le primarie vere. Seggi e gazebo diffusi in tutti i territori. Se dobbiamo ricostruire il Pd serve far uscire le persone di casa, guardarle negli occhi, parlarci, prendersi anche qualche insulto… Solo cos si pu provare a ripartire. Dello stesso avviso Paola De Micheli: Si deve votare nei gazebo per incontrarci e discutere, dice l’ex ministra. Che a Letta ha ribadito il suo no al voto online, spiegandogli: Non possiamo sempre essere subalterni a chiunque. Ma Alessandro Zan, sostenitore di Schlein di parere opposto: Non ci pu essere alcun timore verso uno strumento che favorisce la partecipazione. E infatti l’ex vicepresidente dell’Emilia-Romagna, nel suo colloquio telefonico con Letta non arretrata di un millimetro: Per me il voto online una pregiudiziale, perch dobbiamo allargare la partecipazione, non rinchiuderci. L’intransigenza di Schlein su questo punto ha provocato lo stallo nella seconda riunione degli sherpa, che stata sospesa verso le otto di sera e riprender stamattina. Poco dopo il comitato di Bonaccini rilasciava una dura nota: Le regole del nostro congresso sono state gi cambiate per consentire a chi non era del Pd di partecipare. La sola ipotesi che si possa spaccare il partito per cambiarle ancora a congresso gi in corso, anzich confrontarsi su come rilanciarlo, sarebbe sciagurata. A Marco Meloni,coordinatore della segreteria, oggi, l’arduo compito di trovare una soluzione unitaria prima della direzione. Ai candidati l’onere di parlarsi in nottata per facilitare il lavoro di Meloni. 10 gennaio 2023 (modifica il 10 gennaio 2023 | 22:24) © RIPRODUZIONE RISERVATA

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