Primo caso di vaiolo delle scimmie  registrato in Lombardia: è il sesto in Italia

di Stefania Chiale

La diagnosi all’ospedale Sacco di Milano, attivato il tracciamento dei contatti a rischio. Pronto il sistema di monitoraggio regionale: centri di riferimento Fatebenefratelli Sacco e San Matteo di Pavia

È stato rilevato il primo caso di vaiolo delle scimmie in Lombardia, il sesto in Italia. La diagnosi è delle 19.50 del 24 maggio e la conferma dell’infezione è arrivata dall’ospedale Sacco di Milano, centro di riferimento nazionale per le emergenze con lo Spallanzani di Roma, e dalla Direzione generale Welfare di Regione Lombardia. Il paziente rientrava da un viaggio ed è in osservazione. È stato attivato il contact tracing. Il ceppo non è autoctono ma arriva dall’estero e potrebbe essere correlato ai focolai che si stanno registrando in Germania, Portogallo e Spagna (Canarie). Fino a questa prima infezione c’erano stati solo sospetti in via di accertamento: ancora nel pomeriggio del 24 maggio la Dg Welfare aveva escluso la presenza di casi di vaiolo delle scimmie in Lombardia.

Il sistema di monitoraggio

I precedenti casi segnalati avevano dato tutti esito negativo alle analisi svolte per ricercare la presenza del materiale genetico del virus. Su un altro caso riscontrato a Monza, già risultato negativo, l’Ircss San Matteo di Pavia sta effettuando ulteriori analisi, l’esito delle quali dovrebbe arrivare in serata o nella giornata di mercoledì 25 maggio . Lunedì 23 maggio la Regione, in un vertice con gli infettivologi degli ospedali ha condiviso le strategie di controllo e coordinamento tra le diverse reti cliniche e di laboratorio sul territorio, le modalità di diagnosi, i percorsi tipici e terapeutici. È stato attivato il sistema di monitoraggio regionale per vigilare sulla possibilità che emergano casi e sono stati individuati come laboratori e centri di riferimento l’Asst Fatebenefratelli Sacco di Milano e l’Ircss San Matteo di Pavia. Il software di gestione delle malattie infettive («Mainf») è stato aggiornato per consentire la segnalazione del vaiolo delle scimmie da parte di qualunque medico di medicina generale o pediatra di libera scelta.

Che cos’è e come viene trasmesso?

Il vaiolo delle scimmie è una «zoonosi silvestre», ovvero una malattia riguardante gli animali selvatici, che può comportare infezioni umane accidentali. È causato dal virus del vaiolo delle scimmie che appartiene alla famiglia degli orthopoxvirus. La trasmissione avviene per contatto e attraverso i droplet (le goccioline respiratorie che si emettono starnutendo, tossendo o semplicemente parlando). Il periodo di incubazione del vaiolo delle scimmie è generalmente compreso tra 6 e 13 giorni , ma può variare da 5 a 21 giorni. Il serbatoio animale del virus rimane sconosciuto, anche se è probabile che sia tra i roditori. Fattori di rischio noti sono il contatto con animali vivi e morti e la caccia e il consumo di selvaggina.

I sintomi della malattia

La malattia è spesso autolimitante con sintomi che di solito si risolvono spontaneamente entro 14-21 giorni. I sintomi possono essere lievi o gravi e le lesioni possono essere molto pruriginose o dolorose. Monkeypox provoca una serie di sintomi simil-influenzali come stanchezza, dolori muscolari, mal di testa, febbre, linfonodi ingrossati ed esantema. Si definisce «caso sospetto» un paziente che presenta febbre superiore ai 38,3 gradi, mal di testa, linfonodi ingrossati, mal di schiena, mialgia, eruzione cutanea distintiva (pustole simili a quelli della varicella, quelle del morbillo — per la diagnosi di vaiolo delle scimmie — sono da scartare). Per le analisi si procede con un tampone orofaringeo e il prelievo di un campione di liquido nelle pustole emerse.

La gestione dei casi e dei contatti

Il periodo di incubazione, come detto, va dai 6 ai 13 giorni, con un massimo di 5-21 giorni, lo stadio febbrile può durare da 1 a 4 giorni, la fase di eruzione cutanea dalle 2 alle 4 settimane. Per i contatti di caso infetto scatta la quarantena fiduciaria di 21 giorni. Il soggetto sintomatico — è stato condiviso nel vertice di lunedì 23 maggio in Regione — viene ricoverato in caso di necessità, con attenzione particolare a eruzioni cutanee estese, bambini e soggetti immunodepressi; oppure si mette in isolamento fino alla scomparsa delle lesioni cutanee. Le Ats, in presenza di un caso infettato, procedono al tracciamento dei contatti.

I vaccinati

Storicamente, la vaccinazione contro il vaiolo ha dimostrato di essere protettiva contro il vaiolo delle scimmie. Data l’eradicazione, la vaccinazione di routine contro il vaiolo è stata sospesa nel corso degli anni ’70 e ’80 in tutti i Paesi occidentali. In Italia, la vaccinazione è stata sospesa nel 1977 e ufficialmente abrogata nel 1981. Ma un vaccino (MVA-BN) e un trattamento specifico (tecovirimat) siano stati approvati rispettivamente nel 2019 e nel 2022.

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24 maggio 2022 (modifica il 24 maggio 2022 | 20:58)

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, 2022-05-24 20:00:00, La diagnosi all’ospedale Sacco di Milano, attivato il tracciamento dei contatti a rischio. Pronto il sistema di monitoraggio regionale: centri di riferimento Fatebenefratelli Sacco e San Matteo di Pavia, Stefania Chiale

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