No alle comunicazioni di dati a terzi e alla circolazione di informazioni tra colleghi. Questa è una delle regole inserite nel vademecum “Scuola a prova di privacy”, realizzato dal Garante per la protezione dei dati personali come aggiornamento del precedente documento.
L’Autoritàè spiega che, nel trattare i dati dei lavoratori, la scuola deve adottare misure tecniche e organizzative per prevenire la conoscibilità ingiustificata di dati personali dei propri dipendenti da parte di soggetti terzi (famiglie, studenti, OO.SS., altri soggetti), al fine dievitare la comunicazione illecita di informazioni personali (ad es., riguardanti informazioni particolarmente delicate come lo stato di salute del lavoratore o l’assunzione di provvedimenti di carattere disciplinare o valutativo).
Altra regola alla quale la scuola deve attenersi è evitare evitare la circolazione nell’ambiente di lavoro di dati personali riferiti ai docenti o al personale amministrativo in favore di altri dipendenti che non siano specificamente autorizzati.
La scuola deve inoltre prestare attenzione, anche in occasione della predisposizione dell’orario delle lezioni, a non rendere reciprocamente note a tutti i colleghi informazioni relative allespecifiche causali di assenza dal servizio, anche attraverso acronimio sigle. Ciò soprattutto quando dalle stesse sia possibile evincere categorie particolari di dati personali (es. permessi sindacali o dati sanitari).
Il corso sulla privacy in ambito scolastico
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