Profughi, la sfida (vinta) di Liuba, animalista coraggiosa: in fuga con i suoi 19 cani dall’Ucraina all’Italia

di Maria Rosa Pavia

La donna aveva viaggiato per oltre mille chilometri fino al confine con la Slovacchia, dove è stata bloccata assieme ai suoi 5 mastini, tre cuccioli, 10 golden retriever e un flat. La richiesta di aiuto accolta dall’Enpa. L’attesa a Perugia per festeggiarla

Era da giorni bloccata con il furgone carico dei suoi
19 cani a Uzhorod, città al confine tra l’Ucraina e la Slovacchia, e nella notte del 15 marzo i volontari dell’Ente nazionale protezione animali (Enpa) sono riusciti a trarla in salvo. Lei e tutti i suoi animali. Finalmente, per Liuba, il lieto fine è vicino: nella serata del 16 marzo in Italia è attesa a Perugia dai volontari che l’hanno aiutata. Proveniente da Zaporižžja, la donna era riuscita a fuggire dalla sua città, portando con sé gli adorati cani: cinque mastini adulti e tre cuccioli, dieci golden retriever e un flat.

Dopo aver percorso più di mille chilometri, però, a un passo dalla frontiera ha dovuto misurarsi con una scelta difficile: mettersi in salvo da sola, abbandonando i cani in territorio ucraino, o rischiare la vita per rimanere con loro
. Il dilemma era stato posto dai promotori della carovana per motivi organizzativi, ma Liuba non ha avuto dubbi: anche loro, i suoi cuccioli, andavano salvati dalla tempesta di missili e bombe. Si è dunque fermata in un rifugio a 200 metri in linea d’aria dal confine slovacco e a 6 chilometri dalla dogana: è da qui, tramite i contatti con associazioni o enti operativi nei Paesi occidentali, che è stato lanciato un Sos.

É stata l’Enpa, dall’Italia, la prima ad accogliere l’appello e, in collaborazione con NewWay, a programmare la missione di salvataggio. L’ingresso dei 19 animali nel nostro territorio aveva bisogno del preavviso alle autorità sanitarie italiane, che è stato rapidamente concesso. E a quel punto un furgone attrezzato per il trasporto dei cani si è mosso verso il teatro di guerra: un’operazione a tempo di record. Arrivati sul posto, Liuba e la sua tribù a quattro zampe nel giro di alcune ore hanno lasciato il territorio martoriato dalla guerra.

Missione compiuta, insomma. Al loro arrivo a Perugia, i cani saranno presi in osservazione sanitaria in un rifugio privato seguiti dalla Asl. Carla Rocchi, presidente nazionale dell’Enpa, ha commentato: «Una storia di guerra, questa di Liuba e dei suoi cani ma anche di grande coraggio. Esemplare questa donna che pur di non lasciare i suoi cani aveva in un primo momento scelto di non varcare la frontiera dopo aver già percorso oltre 1.300 chilometri tra pericoli e bombardamenti. Venuti a conoscenza di questa storia, non abbiamo esitato a organizzare immediatamente la missione di salvataggio. Grazie a chi ha collaborato: al di là della fatica del viaggio e dei pericoli, operare in un contesto come quello è molto difficile. Ci ripaga la felicità di essere arrivati a un lieto fine». (mpavia@rcs.it)

Se vuoi restare aggiornato sulle notizie di Roma iscriviti gratis alla newsletter «I sette colli di Roma» a cura di Giuseppe Di Piazza. Arriva ogni sabato nella tua casella di posta alle 7 del mattino.
Basta cliccare qui

16 marzo 2022 (modifica il 16 marzo 2022 | 17:18)

© RIPRODUZIONE RISERVATA

, 2022-03-16 19:21:00, La donna aveva viaggiato per oltre mille chilometri fino al confine con la Slovacchia, dove è stata bloccata assieme ai suoi 5 mastini, tre cuccioli, 10 golden retriever e un flat. La richiesta di aiuto accolta dall’Enpa. L’attesa a Perugia per festeggiarla, Maria Rosa Pavia

Powered by the Echo RSS Plugin by CodeRevolution.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Exit mobile version