Johnson getta la spugna, Sunak sarà premier: è il primo d’origine indiana

di Luigi Ippolito

I big si schierano con l’ex cancelliere che oggi diventerà leader dei Tories. Poi il passaggio a Downing Street

DAL NOSTRO CORRISPONDENTE LONDRA È stata una battaglia sul filo del rasoio quella che si è combattuta fino all’ultimo minuto per conquistare Downing Street. Ma alla fine Boris Johnson ha gettato la spugna e Rishi Sunak, l’ex cancelliere dello Scacchiere, sarà eletto oggi leader dei conservatori, diventando così il primo premier di colore britannico.

Johnson aveva fatto di tutto per dare corpo alla sua incredibile rivincita: durante la giornata di ieri era rimasto attaccato al telefono per raccogliere sostegno fra i deputati del suo partito e in serata i suoi sostenitori avevano annunciato di aver raggiunto la fatidica soglia delle cento firme. Sunak e Johnson sarebbero così dovuti andare al ballottaggio online fra i circa 180 mila iscritti conservatori: in questo caso, pochi dubitano che Boris l’avrebbe spuntata. L’ex premier resta popolarissimo fra la base, che non ha mai digerito la sua cacciata lo scorso luglio e rimpiange la sua personalità carismatica, specialmente dopo il fiasco di Liz Truss.

Ma, a sorpresa, Johnson ha annunciato in extremis il ritiro dalla corsa: «Credo di assere ben piazzato per portare i conservatori alla vittoria nel 2024 – ha dichiarato -. Posso confermare di aver superato la soglia di 102 nomination: c’è una buona possibilità che io possa avere successo nell’elezione fra i membri del partito conservatore e che io possa dunque tornare a Downing Street venerdì. Ma nel corso degli ultimi giorni sono giunto purtroppo alla conclusione che questa non sarebbe la cosa giusta da fare: non si può governare con efficacia a meno che non si abbia un partito unito in Parlamento. Credo di avere molto da offrire, ma temo che questo non sia il momento giusto».

Johnson dunque fa capire di aver fatto un passo indietro perché consapevole che il suo ritorno avrebbe fatto precipitare il partito nella guerra civile: c’erano espoenti conservatori che avevano già annunciato di essere pronti a stracciare la tessera pur di non servire sotto Boris.

L’ex Cancelliere Sunak, che ha superato le 150 nomination, verrà dunque automaticamente incoronato oggi leader del partito e primo ministro. Un evento storico: la prima volta di un premier di origine indiana, figlio di immigrati e devoto alla religione induista.

Sunak è visto come un approdo sicuro per tirare fuori la Gran Bretagna dal caos in cui si è cacciata: lui era stato lo sfidante di Liz Truss durante l’estate e aveva messo in guardia dagli effetti catastrofici di un avventato taglio delle tasse, cosa che si è puntualmente verificata. La nomina di Sunak sarà un segnale tranquillizzante per i mercati finanziari, che avevano messo Londra nel mirino dopo la spericolata manovra fiscale targata Truss.

Ma Sunak resta un personaggio discusso, in quanto visto come un plutocrate lontano dal sentire del popolo: dopo una carriera stellare nell’alta finanza, vive in una incredibile magione circondata da un lago privato, che gli è valsa l’appellativo di «maharajah dello Yorkshire». È sposato con una ricchissima ereditiera indiana che, si era scoperto, non pagava le tasse in Gran Bretagna grazie a un sistema (legale) di elusione fiscale: la loro fortuna è stimata a quasi 800 milioni di sterline, ossia il doppio di re Carlo e della consorte Camilla. Troppo ricco per fare il premier, si è chiesto qualcuno?

23 ottobre 2022 (modifica il 23 ottobre 2022 | 23:22)

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, 2022-10-23 21:38:00, I big si schierano con l’ex cancelliere che oggi diventerà leader dei Tories. Poi il passaggio a Downing Street, Luigi Ippolito

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