Putin, la strategia del ricatto funziona: allentate le sanzioni alla Russia

Guerra in ucraina

di Federico Fubini24 lug 2022

Dieci giorni fa, l’amministratore delegato della compagnia ucraina del gas Naftogaz, Yuriy Vitrenko, aveva commentato in modo tagliente la scelta della Germania di «sospendere» le sanzioni per consegnare una turbina alla russa Gazprom.

A Berlino si temeva che Mosca tagliasse le forniture di gas all’Unione Europea e, pur di scongiurare la minaccia, si è preferito intaccare la credibilità delle sanzioni. Aveva detto Vitrenko: «Vladimir Putin ora sa che ricattare funziona. Quindi aspettiamoci altri ricatti».

Vitrenko penserà di aver visto giusto, dopo le decisioni degli ultimi giorni.

L’accordo sulla riapertura dei porti ucraini per l’export di venti milioni di tonnellate di grano corrisponde a un’intesa che solleva alcune sanzioni finanziarie e permette alla Russia di vendere nel mondo grano e fertilizzanti più facilmente.

E la ripresa delle forniture di gas attraverso Nord Stream — dopo 10 giorni di blocco per «manutenzione» — coincide con un’apertura da parte dell’Unione Europea: venerdì è entrata in vigore una modifica al regime delle sanzioni favorevole a Mosca, perché rende più agevoli i pagamenti per le compagnie assicurative e altri operatori quando le russe Gazprom e Rosneft vendono gas e petrolio in Paesi terzi.

Dall’inizio della guerra grandi gruppi globali come Vitol e Glencore avevano smesso di trattare il petrolio russo per conto terzi proprio a causa delle sanzioni contro Mosca. Ora però le modifiche introdotte a Bruxelles allentano i vincoli e rendono più semplice per la Russia registrare incassi da petrolio e gas da Paesi neutrali nel conflitto.

È impossibile sapere se le aperture sull’export di grano russo siano state la contropartita all’apertura dei porti ucraini. E nessuno confermerà mai che l’allentarsi dei vincoli per Gazprom e Rosneft sia una concessione a Mosca perché i flussi di gas attraverso Nord Stream ripartano.

Ma la coincidenza temporale è impressionante e la strategia del ricatto di Vladimir Putin sembra produrre dei frutti.

Con la turbina di Gazprom, gli accordi sul grano e sull’export di gas e petrolio, le sanzioni sono già state allentate tre volte. E poiché Putin avverte che l’Occidente è sensibile alle pressioni, forse proseguirà. Non è un caso se la Russia ieri ha bombardato il porto di Odessa, da cui dovrebbero partire le navi del grano; né che i flussi di gas su Nord Stream siano ripresi dopo la «manutenzione», ma solo al 40% del potenziale.

La sola differenza con una partita a scacchi è che Putin gioca senza regole e, letteralmente, sulla pelle degli altri.

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, 2022-07-24 12:44:00, Il 22 luglio è entrata in vigore una modifica al regime delle sanzioni favorevole a Mosca, che allenta i vincoli e rendono più semplice per la Russia vendere petrolio e gas tramite Paesi neutrali nel conflitto, Federico Fubini

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