I russi credono in Putin ma la guerra li preoccupa e vogliono veri negoziati

di Marco Imarisio

A novembre, il 79 per cento delle persone ha dichiarato di approvare l’attivit del presidente ma solo il 25% dei giovani compresi tra i 18 e i 24 anni di et approva le azioni dell’esercito

Con i sondaggi finisce sempre che hanno tutti ragione. E la Russia, dove salvo casi molto rari l e indagini sulla popolazione sono affidate a societ statali, non fa certo eccezione.

Un livello cos alto di fiducia nei suoi confronti dimostra che esiste davvero un fenomeno-Putin. la prova definitiva che lui lavora in modo efficace e soprattutto che il suo lavoro corrisponde effettivamente alle aspettative della nostra gente. Poche volte capitato di vedere Dmitry Peskov cos raggiante, e cos esplicito nel tessere l’elogio del suo datore di lavoro. Accadeva pochi giorni fa. Ad accendere l’entusiasmo del portavoce del Cremlino era stata la consueta raffica di sondaggi che con cadenza mensile atterrano sulla sua scrivania.

Nulla di strano. Non fosse per il fatto che i numeri giudicati molto soddisfacenti dal presidente in persona erano gli stessi che nello stesso momento venivano letti con soddisfazione in Europa e negli Usa, per via della crescente voglia di negoziati, del popolo russo. A leggerli bene, tenendo presente che si tratta di un campione di intervistati mai sopra le duemila unit, in un Paese da 144 milioni di abitanti, si rivelano fondate entrambe le circostanze. A novembre, il 79 per cento delle persone ha dichiarato di approvare l’attivit di Vladimir Putin. Dopo il calo di settembre, dovuto alla mobilitazione parziale decisa del Cremlino, tutto tornato come prima, anche se il consenso non pi ai livelli dello scorso giugno, quando superava l’84%. Sempre a volersi fidare di queste cifre, per altro simili, questione di decimali, a quelle certificate dal Levada Center, uno dei pochi istituti ancora indipendenti.

L’ultimo zar non si discute. Il consenso di Putin rimane alto. Alla richiesta di nominare l’uomo politico che gli ispira maggiore fiducia, il 39 per cento degli intervistati ha fatto il suo nome. Secondo, per distacco, l’attuale primo ministro Mikhail Mishustin, al 17%. Seguono il ministro degli Esteri Sergey Lavrov e quello della Difesa Sergey Shoigu, al 14 e al 12%. La popolarit di Putin, stabile ormai da vent’anni, dimostra anche come nella politica del nostro Paese non esistano al momento figure di statura confrontabile, sostiene con un certo entusiasmo Marat Mardanov, direttore del Centro statale di ricerche umanistiche.

Al tempo stesso, diventa lecito affermare che la Russia comincia a stancarsi dell’Operazione militare speciale. Alla domanda del Levada Center, Lei preoccupato per gli avvenimenti correnti in Ucraina? il 42 per cento ha risposto molto, il 38 piuttosto, e solo il 7% si dichiara sereno. Non siamo ai livelli di ottobre, quando le rispettive risposte furono rispettivamente 58%, 30% e 5%. Ma l’ansia rimane, ed in crescita costante, certificata dai sondaggi privati del Cremlino, secondo i quali il 55% dei russi sarebbe favorevole all’avvio dei negoziati, un dato solo di due punti inferiore a quello registrato dal Levada center. Il sostegno all’Armata rossa al 42%, con una escursione importante per fasce di et. Solo il 25% dei giovani compresi tra i 18 e i 24 anni di et approva le azioni dell’esercito, mentre sopra i cinquanta la percentuale raddoppia.

I russi sono riluttanti a schierarsi in questo conflitto. Continuano ad appoggiare il loro Paese, ma non hanno alcun desiderio di essere coinvolti. Denis Volkov, direttore del Levada Center, afferma che il numero dei favorevoli ai colloqui di pace salito da zero ai numeri attuali dopo l’avvio della mobilitazione parziale. Adesso si sente una incertezza, una minaccia non solo militare, ma economica. E cresce il desiderio di una fine veloce. Quasi tutti gli esperti prevedono per i prossimi mesi un cambio di scenario dovuto alle forti difficolt economiche, con petrolio e rublo che hanno preso a scendere, e l’annunciata crescita dell’inflazione. Ma oggi i fatti e i numeri sono questi.

7 dicembre 2022 (modifica il 7 dicembre 2022 | 07:30)

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, 2022-12-07 06:30:00, A novembre, il 79 per cento delle persone ha dichiarato di approvare l’attività del presidente ma solo il 25% dei giovani compresi tra i 18 e i 24 anni di età approva le azioni dell’esercito, Marco Imarisio

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