Qatargate, Giorgi e il giro di soldi, le dichiarazioni ai magistrati di Bruxelles

Qatar, Marocco ma anche Mauritania. Gli 007 belgi: «Panzeri e Giorgi usano un linguaggio in codice nascondendo i soldi nei propri appartamenti Soldi che arrivano in contanti dal Qatar e dal Marocco con metodi da trafficanti di droga, incontri a Parigi durante i quali si parla in codice di cravatte e vestiti per intendere mazzette di banconote, e dopo i contatti stretti con Marocco e Qatar ora spunta un «contratto» con la Mauritania. Le dichiarazioni di Francesco Giorgi ai magistrati belgi dopo l’arresto per il Qatargate hanno riempito pagine di verbali, anche perché il compagno di Eva Kaili non poteva negare ciò che i servizi segreti sapevano si di lui e su Panzeri dopo averli seguiti e intercettati per mesi. Gli stralci dei verbali pubblicati oggi del Fatto quotidiano confermano le informazioni del primo momento: si tratta di un’indagine nata e gestita dagli 007 di Bruxelles sulla ong Figth impunity fondata da Panzeri che è subito risultata essere una sorta di agenzia a pagamento di relazioni con parlamentari europei la quale brigava per ottenere un atteggiamento favorevole con i clienti dell’istituzione europea. Al momento, l’organizzazione finalizzata alla corruzione e al riciclaggio messa sotto accusa dai magistrati greci vede Panzeri e Giorgi come i corruttori che avrebbero dato soldi non si sa bene ancora a quale pubblico ufficiale, che inevitabilmente deve essere un parlamentare europeo per far reggere giuridicamente l’accusa. Emerge che l’indagine dei servizi segreti belgi comincia in primavera e culmina il 26 aprile scorso con l’intrusione in casa di Panzeri dove vengono contati 700 mila euro, viene fotografato tutto ciò che poteva essere interessante e vengono installate microspie e telecamere. Il risultato si legge nell’informativa del Vsse di Bruxelles allegata agli atti. Panzeri e Giorgi «usano un linguaggio in codice nascondendo i soldi nei propri appartamenti», scrivono gli 007 che parlano di un «affare da diversi milioni di euro». Ai magistrati, Giorgi rivela che per quanto riguarda il Qatar, c’era «l’algerino» , tale Boudjellal, che lo metteva in contatto con un palestinese in Turchia che lo passava e ad un altro soggetto in Belgio. Arrivavano così i contanti.«Il totale era variabile, per me è difficile stimarlo, erano loro a decidere», dichiara. Faceva attenzione a non lasciare tracce, cancellava i numeri di contatti dal suo telefonino. Per la giustizia belga a favore del Marocco era attivo anche il deputato europeo Pd (sospeso) Andrea Cozzolino, che ha sostituito Panzeri nella delegazione e por il Maghreb quando nel 2019 il secondo non fu rieletto. Lo stesso schema funzionava con il Marocco tramite l’ambasciatore in Polonia Abderrahim Atmo un il quale «portava ogni tanto dei soldi ma non in modo regolare. Erano importi di qualche decina di migliaia di euro. Io stimo la somma totale in 50 mila euro», dice Giorgi aggiungendo che «Veniva a Bruxelles, oppure andavamo a Parigi, a casa sua, nel suo appartamento. Quando andavamo a prendere dei soldi dicevamo che andavamo a prendere delle cravatte o degli abiti». C’è anche un viaggio in Marocco con la famiglia Panzeri, probabilmente quello dei regali di cui si parla in un altro articolo su questo sito. Emerge infine un’analoga attività a favore della Mauritania per la quale Giorgi sarebbe stato retribuito ricevendo un affitto, sembrerebbe fittizio, per il suo appartamento da 1.500 euro al mese più 300 di spese, mentre Panzeri avrebbe incassato «25 mila euro cash». 21 dicembre 2022 (modifica il 21 dicembre 2022 | 11:16) © RIPRODUZIONE RISERVATA , 2022-12-21 10:16:00, Qatar, Marocco ma anche Mauritania. Gli 007 belgi: «Panzeri e Giorgi usano un linguaggio in codice nascondendo i soldi nei propri appartamenti, Giuseppe Guastella

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