Inviato da Claudio Riccadonna – Una vecchia penna stilografica attiva quella memoria involontaria che, in una sorta di piacevole flashback, mi riporta indietro di oltre 40 anni. E così i ricordi si affollano nella mia mente. Tuttavia nitidi ancora oggi alcune immagini e “suoni”: la presenza distinta e rassicurante, la voce, l’entusiasmo della mia eccellente insegnante elementare tuttofare, che pazientemente seguiva i suoi allievi, dal ritaglio delle cartine geografiche sui vecchi quaderni “Pigna” delle regioni e agli approfondimenti successivi (come dimenticare il vecchio “Conoscere”), ai severi dettati, fino alle lezioni un po’ goffe e impacciate, ma comunque corroboranti, di ginnastica in classe, magari in assenza temporanea della palestra.
Breve parentesi: era normale il rispetto da parte di quegli alunni semplici e genuini, senza troppi “grilli per la testa” nonché delle loro rispettive famiglie nei confronti dell’autorevolezza, oltremodo guadagnata meritatamente sul campo del/della
docente scuola-votati. E, oltretutto, bastava una “lumata minacciosa” improvvisa per zittire qualche allievo, forse allora, di rado, indisciplinato.
E che dire, andando un po’ avanti negli anni dell’insegnante innamorato della letteratura del Novecento, che si animava in lezioni magistrali che ti facevano rivivere in prima persona lo spirito, la singolarità dell’autore nonché l’atmosfera culturale del tempo, e che si avvaleva nel migliore dei casi di qualche vecchio proiettore di diapositive.
Tra i comuni denominatori, comunque, indipendentemente dall’ordine e grado scolastici, la passione, la convinzione, la consapevolezza formativa del proprio lavoro.
Non rimembro, tuttavia, se non marginalmente, la presenza di esperti esterni, di incontri e di conferenze ambiziose sul territorio. Insomma un modello didattico che delegava poco o nulla a soggetti “terzi”. Solo, invece, tante professionalità e
capacità propositiva dell’insegnante. Esclusivamente ottima farina del suo sacco! E con quali risultati…
, 2022-07-15 16:49:00, Inviato da Claudio Riccadonna – Una vecchia penna stilografica attiva quella memoria involontaria che, in una sorta di piacevole flashback, mi riporta indietro di oltre 40 anni. E così i ricordi si affollano nella mia mente. Tuttavia nitidi ancora oggi alcune immagini e “suoni”: la presenza distinta e rassicurante, la voce, l’entusiasmo della mia eccellente insegnante elementare tuttofare, che pazientemente seguiva i suoi allievi, dal ritaglio delle cartine geografiche sui vecchi quaderni “Pigna” delle regioni e agli approfondimenti successivi (come dimenticare il vecchio “Conoscere”), ai severi dettati, fino alle lezioni un po’ goffe e impacciate, ma comunque corroboranti, di ginnastica in classe, magari in assenza temporanea della palestra.
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