«Quel che resta»: l’eredità di Falcone nei beni confiscati. Il podcast «Mi fido di lei»

di Redazione Podcast

Nel quinto e ultimo episodio della serie audio sul giudice ucciso trent’anni fa dalla mafia, la giornalista Marcelle Padovani ricorda le tecniche investigative del magistrato . Il cui lascito è anche «sul campo», nei terreni tolti ai boss, dove ora vive il Paese diverso che immaginava

Segui gli assegni: Giovanni Falcone ne era ossessionato, i colleghi lo deridevano senza capire. «Passava delle notti intere a casa sua con pacchi pieni – ricorda la giornalista amica Marcelle Padovani – classificati, numerati, con le date, il destinatario, la banca d’origine». Compilava schede precise su ognuno di questi pezzi di carta. Era la sua versione meticolosa e tenace del «follow the money» ereditato da investigatori come Boris Giuliano, il capo della mobile ucciso nel ’79. Andare dove conduce il flusso di denaro per colpire i mafiosi nei loro “affetti” più cari: i piccioli, la roba, i soldi.

Un assegno in particolare, nel 1984, conduce Falcone da Palermo a una Banca di Terzigno, Napoli, quindi di nuovo in Sicilia, nel mezzo dei rilievi delle Madonie. Un passaggio di lire che testimonia il legame della mafia con la camorra dei Nuvoletta; ma soprattutto concretamente dimostra come il Papa di Cosa Nostra, Michele Greco, sia entrato illecitamente in possesso di una parte dell’antico feudo di Verbumcaudo. Il «possesso della terra», nota Padovani, è la massima ambizione mafiosa dopo la fine del latifondo.

(Qui sotto l’ultimo episodio della serie «Mi fido di lei». Qui la serie completa)

L’ultima puntata della serie podcast «Mi fido di lei. Le parole di Giovanni Falcone» ci conduce al cuore dell’isola, dove Cosa Nostra ha tentato la conquista ed è stata sconfitta.

Ci sono volute due leggi e oltre quarant’ anni, ma quei 150 ettari del Comune di Polizzi Generosa, Palermo, oggi sono confiscati e riutilizzati. Seguendo la scia di quell’assegno abbiamo scoperto «sul campo» che cosa è nato dall’esempio del giudice: dove c’era il terreno di un boss, ci sono adesso gli 11 ragazzi siciliani della Cooperativa Verbumcaudo che coltivano i pomodori senza acqua, trebbiano il grano per farne pasta, sperimentano vendemmie di Catarratto (grazie ai fondi di Fondazione con il Sud). Testimoni ideali del Paese diverso che aveva immaginato Falcone.

14 luglio 2022 (modifica il 14 luglio 2022 | 00:38)

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, 2022-07-13 22:41:00, Nel quinto e ultimo episodio della serie audio sul giudice ucciso trent’anni fa dalla mafia, la giornalista Marcelle Padovani ricorda le tecniche investigative del magistrato . Il cui lascito è anche «sul campo», nei terreni tolti ai boss, dove ora vive il Paese diverso che immaginava, Redazione Podcast

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