Quello che bisogna sapere  per riuscire a dormire bene

di Luigi Ripamonti

La guida domani gratis con il Corriere:i 50 quesiti tipici di chi soffre d’insonniacon le risposte e i consigli dello specialista

Nei Paesi industrializzati oggi, in media, ogni notte si dorme circa un’ora e mezza in meno di quanto si sarebbe fatto un secolo fa. E sono tante le evidenze scientifiche che dimostrano come un sonno ridotto o di cattiva qualità possa avere ripercussioni anche sullo stato di salute generale. er questo domani in edicola, insieme al Corriere della Sera e a Corriere Salute, sarà possibile ritirare gratis una vera e propria guida essenziale sul sonno.

I quesiti

Uno specialista, che gestisce fra l’altro anche su Corriere.it/salute un forum sull’argomento, risponde alle 50 domande più ricorrenti che pone chi con il riposo notturno ha un rapporto difficile o problematico. Sono quindi pagine indirizzare soprattutto a chi soffre d’insonnia o di disturbi del sonno, che spiegano quali sono i rimedi possibili caso per caso, dall’utilizzo corretto dei farmaci, alle tecniche di rilassamento, alle regole che costituiscono la cosiddetta «igiene del sonno», fino ai suggerimenti per evitare che un’insonnia passeggera possa trasformarsi in cronica e alle strategie per gestire nel modo giusto gli indesiderati momenti di veglia notturna. Uno spazio significativo è dedicato a patologie specifiche che si riflettono pesantemente su tutto l’organismo, come le apnee notturne, di cui spesso non si è consapevoli, ma che hanno ricadute dirette, per esempio, sull’apparato cardiovascolare.

Problema sociale

Dormire davvero bene però, anche per chi non ha questo problema, può essere difficile per altri motivi, come suggeriva Jonathan Crary, della Columbia University di New York, nel suo libro 24/7, il capitalismo all’assalto del sonno (Einaudi, 2015). Una riflessione brillante che toccava aspetti filosofici, scientifici, artistici di questo fenomeno, tratteggiando una vera e propria antropologia critica dello stile di vita contemporaneo nel suo aspetto caratterizzante della veglia globale e ininterrotta, scandita dalla connessione alla mail dell’ufficio 24 ore su 24 , 7 giorni su 7, per 365 giorni all’anno, da tweet e whatsapp in ogni momento, e dal narcisismo che non conosce tramonti sui social-network. Nelle società «avanzate» di oggi tutto congiura contro il sonno, ma anche contro la sosta, il silenzio, la pausa, la riflessione. Un frastuono di fondo, una trama sociale satura, senza soluzione di continuità, in cui persino la parola, unità di misura della comunicazione, perde valore senza la forza che solo il silenzio e un po’ di requie, almeno notturna, saprebbe conferirle. Per godere di più del sonno e dei suoi molti valori forse potremmo cominciare a spegnere lo smartphone ed escluderci almeno parzialmente dai social-network: da una certa ora in poi «solo chiamate d’emergenza». Pensiamo ormai che sia davvero impossibile? Di sicuro varrebbe la pena provarci, perché un buon sonno è certamente fondamentale sia per il benessere fisico sia per quello mentale.

3 maggio 2022 (modifica il 3 maggio 2022 | 20:37)

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, 2022-05-03 19:04:00, La guida gratis con il Corriere giovedì 5 maggio: i 50 quesiti tipici di chi soffre d’insonnia con le risposte e i consigli dello specialista, Luigi Ripamonti

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