Le rassicurazioni alla popolazione 5 giorni prima del sisma allAquila. La Presidenza del Consiglio dovrà risarcire 8 milioni

di Redazione Cronache

Al centro delle valutazioni del tribunale civile le dichiarazioni dell’ex numero due della Protezione civile Bernardo De Bernardinis che era gi stato condannato a due anni

La Presidenza del Consiglio dei ministri dovr risarcire per circa 8 milioni di euro le 30 parti civili costituite in giudizio per il sisma dell’Aquila del 6 aprile 2009. Lo ha deciso il tribunale civile del capoluogo abruzzese in relazione alle ripetute rassicurazioni date dall’ex numero due della Protezione civile, Bernardo De Bernardinis nei giorni precedenti la terribile scossa che fece complessivamente 309 vittime. L’ex braccio destro di Guido Bertolaso (che invece stato assolto) era gi stato condannato in sede penale a 2 anni di reclusione.

La battaglia legale dei legali delle famiglie delle vittime era iniziata nel 2010 e si fonda sulle considerazioni della Commissione Grandi Rischi che si riun all’Aquila il 31 marzo 2009. Di fronte al crescente allarme della popolazione per il continuo sciame sismico che interessava tutto il territorio attorno all’Aquila e che durava ormai da mesi gli esperti lanciarono messaggi rassicuranti. Appena cinque giorni dopo ci fu la terribile scossa del sesto grado della scala Richter che devast l’Aquila. La Commissione Grandi Rischi un organo che fa capo alla Presidenza del Consiglio, che quindi dovr farsi carico del risarcimento che sar suddiviso tra i familiari delle vittime in relazione ai danni subiti.

Nella sostanza il tribunale civili ritine che le frasi rassicuranti dall’ex numero due della Protezione Civile condizionarono le abitudini della popolazione che rimase in casa invece di trovare riparo all’esterno. Occorre quindi in questa sede — si legge nella sentenza — verificare se sussista o meno il nesso di causalit tra il fatto commesso dal De Bernardinis e la morte dei congiunti degli attori o le lesioni patite da questi ultimi e cio se le dichiarazioni resa dal De Bernardinis abbiano indotto le vittime del terremoto interessate al presente procedimento a non uscire di casa rimanendo cos travolte dal sisma. Orbene passando al vaglio delle singole posizioni, tenendo necessariamente conto del comportamento e delle abitudini delle vittime anteriormente al 31 marzo del 2009, dell’avvenuta conoscenza delle dichiarazioni obiettivamente rassicuranti di De Bernardinis e dell’eventuale modifica delle abitudini di vita dopo tali dichiarazioni, ritiene il Giudicante che in questa sede la prova del nesso causale sia stata raggiunta per tutti gli attori.

In particolare De Bernardinis — si legge ancora nella sentenza — aveva affermato a proposito dello sciame sismico che “non c’ pericolo, l’ho detto anche al sindaco, la comunit scientifica mi continua a confermare che anzi una situazione favorevole, perci, uno scarico di energia continuo..”, tali dichiarazioni sono state ritenute in sede penale idonee ad incidere sul comportamento dei cittadini e conseguentemente siccome frutto di negligenza, imperizia, ed imprudenza anche a fondare la responsabilit penale dello stesso e la conseguente condanna del responsabile civile odierno convenuto al risarcimento dei danni subiti dalle vittime.

24 dicembre 2022 (modifica il 24 dicembre 2022 | 12:12)

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