F1, Red Bull e il budget sforato: la Fia propone di patteggiare. Cosa succede

di Daniele Sparisci

Il regolamento prevede un accordo se il team riconosce la colpevolezza. Fra le punizioni limiti agli sviluppi del 2023, quello che vorrebbero Ferrari e Mercedes

Sono giorni intensi in Formula 1, si corre ad Austin sul circuito delle Americhe: il Mondiale è già di Max Verstappen, la Red Bull è vicina a conquistare anche il titolo costruttori. Le basterà guadagnare 18 punti sulla Ferrari. Ma il team di Christian Horner è nella bufera per lo sforamento al budget cap del 2021. Gli avversari sono uniti nel chiedere pene severe, dalla McLaren alla Mercedes passando per la Ferrari.

Hamilton, il più toccato dalla vicenda — ha perso il campionato 2021 all’ultimo giro di Abu Dhabi — ha dichiarato che la scoperta dell’infrazione della Red Bull gli ha riportato «emozioni che pensava fossero sepolte». E ha ricordato: «Al mio team hanno dato 25 mila dollari di multa perché indossavo un piercing al naso, quindi penso che gli uomini della Fia prenderanno le giuste decisioni. Il problema è che gli effetti dell’infrazione potrebbero aver alterato non solo i risultati dell’anno scorso, ma potrebbero avere effetti anche su questa stagione. Spendere milioni in più e cavarsela con una punizione leggera sarebbe brutto per questo sport». Verstappen dall’altra parte difende la sua squadra («Sono sicuro che hanno fatto tutto in regola, ci sono soltanto delle differenti interpretazioni») e parla di manovre orchestrate dai rivali «per provare a rallentarci».

La Red Bull comunque si trova con le spalle al muro. La Fia gli ha offerto la possibilità di patteggiare attraverso un procedimento chiamato Accepted Breach Agreement. In sostanza si tratta di ammettere la propria colpevolezza, evitare sanzioni più pesanti, tipo la decurtazione dei punti dal campionato, rinunciando però all’appello. Inoltre dovrà sottostare a un regime più rigido di controlli. Finora l’unico caso di Aba esistente riguardava una multa di 25 mila dollari alla Williams per il mancato rispetto delle norme procedurali sulla presentazione dei documenti relativi al regolamento finanziario.

Vizi di forma, imparagonabili all’infrazione commessa dalla Red Bull, unica fra le dieci scuderie in F1 a spendere più del consentito. Anche in regime di patteggiamento per la Fia è possibile punire in modo severo: si va dalla sospensione per una o più gare, alla decurtazione del budget cap per l’anno successivo in misura eguale o superiore allo sforamento (in questo caso si parla di un’extra di meno di due milioni), alla limitazione dei test in galleria del vento e CFD. I rivali premono perché sia applicato quest’ultimo punto in maniera decisa, il numero uno della McLaren Zak Brown ha invocato un 20% in meno.

Se fosse così la Red Bull nel 2023 avrebbe seri problemi di sviluppo. Forse è per questo che Horner non sarebbe stato così contento della proposta di transazione presentata dai federali e i negoziati si sono allungati. Il presidente Mohammed Ben Sulayem — che in questa partita si gioca la credibilità dell’ente che dirige e anche quella della F1 — ha rimandato un meeting con il team principal inglese programmato per giovedì facendo slittare una conferenza stampa programmata dalla Red Bull. Alimentando l’attesa e le speculazioni, non per il verdetto (per quello ci vorrà altro tempo), ma per un accordo che comunque vada creerà un precedente e farà discutere. Chiuderla con una sentenza annacquata rischierebbe di far grossi danni all’intera Formula 1. Alla fine l’ex pilota di rally di Dubai e Horner sono stati visti parlare nel paddock, ma dal faccia a faccia non è emerso ancora nulla.È probabile che le discussioni vadano avanti ancora un po’.

C’è stato un altro incontro questo venerdì ad Austin è stato quello fra i team principal, la F1 per un film sulle corse in fase di realizzazione nel quale Hamilton ha un ruolo da consulente speciale. Binotto, Wolff, Horner e gli altri hanno parlato con Brad Pitt, con il regista Joseph Kosinski e con il produttore Jerry Bruckheimer.

Infine, la Federazione ha pubblicato i risultati dell’indagine sul Gp di Suzuka, ammettendo errori procedurali nella gestione dei veicoli di soccorso (i trattori in pista che non dovevano entrare così presto) e presentando una serie di misure per evitare che si ripetano. Ma c’è anche un’altra novità, la fine dell’alternanza fra i direttori di gara: nelle gare che restano da qui ad Abu Dhabi in Race Control ci sarà sempre Niels Wittich. Suona come un licenziamento mascherato per Eduardo Freitas, il direttore di gara portoghese che era a Suzuka.

21 ottobre 2022 (modifica il 21 ottobre 2022 | 23:21)

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, 2022-10-21 21:22:00, Il regolamento prevede un accordo se il team riconosce la colpevolezza. Fra le punizioni limiti agli sviluppi del 2023, quello che vorrebbero Ferrari e Mercedes, Daniele Sparisci

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