Referendum, Calderoli si imbavaglia: «Sciopero della fame come faceva Pannella»

di Marco CremonesiIl senatore della Lega e vicepresidente di Palazzo Madama: «C’è troppo silenzio sui quesiti. Il caso Littizzetto? Almeno il tema è stato sollevato in una trasmissione di massimo ascolto e lei ha detto che, alla fine, andrà a votare» Calderoli, che fa? Si è travestito da Pannella? «Da un maestro della comunicazione come lui, c’è solo da imparare». Roberto Calderoli, vicepresidente vicario del Senato, per rispondere si strappa il nastro adesivo che si era fatto appiccicare sulla bocca. E farà anche lo sciopero della fame davvero? «Certo. Perché abbiamo tanta fame di giustizia. È uno slogan, ma è anche assolutamente vero». Non manderà giù niente di solido? «L’ho promesso: tre caffè al giorno. Come i tre cappuccini di Marco Pannella, ma senza il latte che non posso bere. Sempre che a stomaco vuoto non mi facciano svalvolare. Sennò, due. O neanche quelli. Pance vuote, urne piene». Il 12 giugno si svolgeranno i referendum sulla giustizia promossi dai Radicali e dalla Lega. Voi protestate per la scarsa attenzione al tema, ma in fondo non è sempre così? «No. I radicali hanno diffuso i dati che ne evidenziano l’assenza da tv e giornali. Ma questa è l’ultima settimana per raggiungere il quorum. Io faccio un appello: ciascuno di coloro che hanno deciso di votare adottasse un astensionista e lo portasse al voto, il quorum sarebbe bell’e fatto». Ma i referendum non hanno gli spazi previsti dalla legge? «Sì. Ma quella legge non è stata rispettata, come testimonia il richiamo dell’Agcom. I referendum sono completamente assenti dai talk show di prima serata. E poi, certo: ne ha parlato anche il procuratore Gratteri, per fare un’inaudita tirata contraria». Ne ha parlato anche Luciana Littizzetto… «E infatti, anche la sua è stata una grandissima presa per i fondelli, mi tocca ringraziarla. Almeno il tema è stato sollevato in una trasmissione di massimo ascolto. E ha detto che, alla fine, andrà a votare». In effetti, il problema maggiore sembra il quorum… «Ma certo, il punto è che si è fatto di tutto per scoraggiare la partecipazione. Devo ringraziare per l’election day, ma la scelta della data — a scuole chiuse e dopo anni di limitazioni alla circolazione — è devastante. Oltre al no a consultazioni di traino come quella sulla responsabilità dei magistrati e a quelle, sia pure non nostre, sulla cannabis e sul fine vita». Eppure, a sinistra sono stati sempre fautori della partecipazione… «Macché, c’è stato un cambio antropologico in quei partiti. È un po’ deludente: molti hanno dato la vita per difendere quella democrazia e quel diritto al voto, e oggi proprio coloro che dovrebbero essere più vicini a quei padri, sono i primi a dire di non votare». Nessuno dice di non votare… «Giusto, non hanno neanche il coraggio di dirlo, come aveva invece avuto Bettino Craxi. Quelli di oggi preferiscono che la gente, semplicemente, non sappia». 2 giugno 2022 (modifica il 2 giugno 2022 | 08:44) © RIPRODUZIONE RISERVATA , 2022-06-02 07:02:00, Il senatore della Lega e vicepresidente di Palazzo Madama: «C’è troppo silenzio sui quesiti. Il caso Littizzetto? Almeno il tema è stato sollevato in una trasmissione di massimo ascolto e lei ha detto che, alla fine, andrà a votare», Marco Cremonesi

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