Regionali, in cinque mesi spariti 3 milioni di voti: FdI primo quasi ovunque, città del Nord al Pd

di Renato Bendetto Milano, Brescia e Bergamo ai dem, il centrodestra domina a Roma. Le eccezioni del centro (l’area Ztl) e della Garbatella, il quartiere di Meloni Non ci sono troppe sfumature nella nuova mappa politica di Lombardia e Lazio: il centrodestra avanti quasi ovunque e Fratelli d’Italia, primo partito a livello regionale, in testa anche nella gran parte dei comuni. In Lombardia, per, ci sono tre eccezioni: Milano, Brescia e Bergamo. Eccezioni di peso: sono tre dei quattro comuni pi grandi (manca Monza). Qui non solo il centrosinistra, con Pierfrancesco Majorino, ha ottenuto pi voti della coalizione di Attilio Fontana (a Milano 46,8 a 37,7%, a Brescia 46,1 a 43,5%, a Bergamo 44,3 a 41,3%). Ma accade anche che il Pd risulta primo partito , scavalcando FdI: a Milano 27,7 a 20,5%, a Brescia, dove gioca il fattore del sindaco Del Bono, 38,2 a 19,3%, a Bergamo 28 a 21,4%. Il Pd conferma il trend di andare meglio nei grandi centri urbani rispetto alla “regione profonda”, alla provincia — commenta Alessio Vernetti di YouTrend —. Alle scorse politiche avevamo visto che in queste aree c’era stato un avanzamento importante del Terzo polo, che ora andato complessivamente peggio in Lombardia. E quindi ecco nuovo spazio per il Pd. Che ha passato gli ultimi mesi, dopo le elezioni politiche, a interrogarsi su come uscire dalle grandi citt e dalle Ztl. Fuori e dentro la Ztl Ma il rischio, per i dem, che fuori da grandi citt e Ztl ce li portino gli elettori, senza che per li facciano accomodare n in periferia n in provincia. Almeno guardando il Lazio, dove Fratelli d’Italia in testa nella maggioranza dei comuni, capoluoghi inclusi. A Roma il candidato del centrodestra, Francesco Rocca, stacca di 6 punti Alessio D’Amato. Il centrosinistra regge in tre aree della Capitale: Garbatella (proprio dove cresciuta Giorgia Meloni, Rocca crolla al 37% e D’Amato sfiora il 50), Monteverde e il Municipio I, quello, appunto, della Ztl. Dove per non il Pd primo partito, ma FdI (26,7 a 25,8%). Le scelte degli under 35A riaccendere le speranze del centrosinistra pu giocare per il fattore et. Perch se gli analisti hanno notato come il vantaggio del centrodestra sia costante per estrazione sociale, professione, titolo di studio, distinguendo per et il centrosinistra intacca il vantaggio degli avversari: Majorino supera Fontana nella fascia 18-34 anni (45% a 43) e sempre tra i pi giovani D’Amato batte Rocca (46% a 42). YouTrend nota poi come nel Lazio e in Lombardia le percentuali ottenute da Majorino, D’Amato, Moratti e Bianchi crescono all’aumentare dell’imponibile medio per comune e della percentuale di laureati. Il contrario accade per Fontana e Rocca. Il confronto con il 2022Se il tempo corre, l’elettore non sta fermo: non sono trascorsi neanche cinque mesi dalle ultime elezioni politiche, eppure, rispetto a quella data, gi si registrano movimenti di elettori che passano da un partito a un altro. In che direzione? Chi abbia guadagnato di pi, visto il risultato, scontato: il centrodestra. Ma sul voto pesa, naturalmente, il fattore astensione e la gara forse a chi perde meno. L’analisi dei flussi, che confronta il dato delle politiche 2022 con i risultati delle regionali di luned scorso, conferma con i numeri quella che era una sensazione quasi scontata: l’elettore di centrodestra quello che rimasto pi fedele. Secondo i dati elaborati dal Consorzio Opinio Italia per la Rai, oltre il 90% di chi aveva votato Fratelli d’Italia e Forza Italia lo scorso settembre adesso nel Lazio ha scelto il candidato del centrodestra Francesco Rocca, come l’82% dei leghisti. La Lega in Lombardia converge su Fontana (il 91,8% dei voti resta nel centrodestra) e anche FdI si mostra fedele (per l’85,9%). In Lombardia, tra gli elettori di Forza Italia, emerge per qualche crepa: molti si sono interrogati se quel ho votato Inter di Silvio Berlusconi alludesse a Moratti , ma un dato certo, in Lombardia l’ex ministra ha rosicchiato qualcosa in casa azzurra, un buon 8,5% dell’elettorato di cinque mesi fa. Centrosinistra inquieto a sinistra per che si registra maggior movimento. L’elettore del Pd conferma la scelta optando per Majorino (87,5% dell’elettorato pd del 2022) e D’Amato (83,7%), ma una piccola percentuale si concede una fuga e passa a Moratti (4,6%) o ai 5 Stelle (6,5%). Alleanza verdi-sinistra nel Lazio meno fedele: solo il 68,4% degli elettori 2022 conferma D’Amato, il 15,4% va al M5S. Cinque Stelle che nel Lazio confermano la scelta di votare Bianchi per il 71,9%, con gli altri che vanno indistintamente a sinistra (13,7%) o a destra (11,5%). Ma gli elettori che si sono spostati di pi sono quelli di Calenda e Renzi: tra chi aveva scelto Azione-Iv nel 2022 solo il 56,4% ha confermato Moratti, quasi uno su quattro (23,4%) ha scelto Majorino e una buona percentuale (16,8) andata al centrodestra. L’astensioneProtagonista di queste elezioni stato sicuramente il non voto. L’affluenza si fermata al 37,2 nel Lazio, record negativo, e al 41,7 in Lombardia. L’astensione ha varie ragioni — commenta Livio Gigliuto, vicepresidente dell’Istituto Piepoli, parte del Consorzio Opinio — Si votato da poco, pesa la debolezza dei candidati e c’ pure l’”effetto Sanremo”, perch nell’ultima settimana, quella decisiva per la scelta dell’elettore, si parlato solo di quello. Ha colpito in modo trasversale: Tutti i partiti hanno perso quote. Ma ha punito soprattutto il centrosinistra: In misura minore il Pd. Ma se i dem hanno tenuto meglio, a pagare di pi sono stati 5 Stelle e Azione-Iv. E la somma non positiva, in una logica di coalizione. L’area che ha partecipato molto poco stata l’area dei “terzi”, Bianchi e Moratti. Hanno pagato la scarsa attenzione sulla corsa elettorale. I numeri assolutiBasta un confronto con le politiche 2022, basato sui valori assoluti, per vedere sparire oltre 3 milioni di voti. Anche Fratelli d’Italia nelle due regioni ne lascia a casa un milione: dai quasi 2,2 milioni delle Politiche a 1,2 milioni. Forza Italia solo 227 mila (da 566 mila). Tiene meglio la Lega (-280 mila, era a 887 mila). E se il Pd, appunto, ha un’emorragia simile a quella del centrodestra (meno 500 mila, partendo da 1,46 milioni), sono 5 Stelle e Italia viva a mostrare voragini. Azione in Lombardia prende circa un quarto dei voti del 2022 (nel complesso ne perde 547 mila). Il Movimento nel Lazio prende tre volte meno preferenze (e nelle due regioni perde 528 mila voti). Guardando alle percentuali: FdI si conferma primo partito, seguito dal Pd e poi dagli alleati, Lega e FI. Arretrano gli altri partiti del centrosinistra, dal M5S a Azione-Italia viva. In due regioni cos diverse il risultato cos simile… — conclude Gigliuto —. Tutte le opposizioni, anche unite, non raggiungono il centrodestra. Lo schema identico: il primo sopra il 50%, il secondo intorno al 33%, il terzo intorno al 10%. 15 febbraio 2023 (modifica il 15 febbraio 2023 | 08:06) © RIPRODUZIONE RISERVATA , , https://www.corriere.it/rss/politica.xml,

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