Religione cattolica, concorso in arrivo. Pronto DPCM per assumere 6428 precari. Snadir: Noi non molliamo

Buone notizie per i docenti di religione cattolica: l’amministrazione ha confermato che il bando dei concorsi dovrebbero arrivare entro i primi mesi del 2024. Pronto anche il DPCM per l’assunzione degli insegnanti.

A dare notizia il sindacato FGU/Snadir, che nella giornata del 23 novembre ha organizzato una manifestazione al termine della quale sono stati ricevuti dal Ministero.

L’Amministrazione ha garantito che la macchina burocratica interministeriale (Ministero dell’istruzione e del merito, del Ministero dell’economia e finanza, del Ministero della funzione pubblica) per l’indizione dei due bandi concorsuali – da pubblicare tassativamente in simultanea – si è già messa in moto, dichiarandosi disponibile a riconvocare la Fgu/Snadir per gennaio per un “avanzamento lavori” che possa finalmente raggiungere il traguardo della pubblicazione dei bandi non oltre i primi due mesi del 2024, con l’avvio operativo delle procedure concorsuali per la primavera prossima.

Questo 23 novembre, significa tanto per noi dello SNADIR. Significa che l’impegno, la pervicacia, l’ostinazione, se supportate dalla ragione delle idee e delle richieste, possono produrre risultati. Significa che se si lotta insieme, si può vincere insieme”. Così, Orazio Ruscica, segretario nazionale dello SNADIR e presidente nazionale della FGU.

Ma non è finita qui – dice Orazio Ruscica – perché nel primo pomeriggio, ci è arrivata dal Ministro della Funzione pubblica, Zangrillo, la notizia della predisposizione in corso d’opera del DPCM per l’assunzione degli insegnanti religione. E ne siamo davvero felici, perché questa comunicazione significa attestare la bontà delle nostre ragioni e il significato della protesta”.

Nel frattempo, il sindacato ha presentato alcune richieste che devono trovare accoglimento nel bando relativo alla procedura straordinaria:

  • la prova orale didattico-metodologica semplificata che segua in particolare le Indicazioni nazionali per l’irc;
  • le commissioni di esame devono prevedere la presenza dei docenti di religione di ruolo; la traccia della prova orale dovrà essere estratta 24 ore prima della prova del candidato così da permettere in modo professionale la preparazione della lezione simulata;
  • la ripartizione del punteggio in modo tale che al servizio sia assegnata la metà del totale;
  • l’aumento – come assicurato il 5 ottobre scorso – dei posti da assegnare alle due procedure recuperando quelli non assegnati alle immissioni in ruolo del 1° settembre scorso a seguito di scorrimento della GM 2004.

“Noi non molliamo di un centimetro per far valere le ragioni degli Insegnanti di Religione Cattolica”, conclude Ruscica.

Il decreto PA bis e le regole del concorso

Come scritto in precedenza, ricordiamo che il decreto PA bis approvato l’estate appena passata, ha definito alcune novità in merito, ovvero la quota percentuale alle assunzioni da realizzarsi con procedura straordinaria viene innalzata dal precedente 50% al 70%, rispetto a quelle previste con concorso ordinario, che invece avrà una quota del 30%.

Complessivamente è stato previsto un concorso ordinario e straordinario di religione cattolica per 6.442 posti.

L’articolo 5, comma 3 D.L. 198/2022  del Milleproroghe 2023, ha riallineato i due trienni di riferimento per le assunzioni a quello della procedura straordinaria 2022/2025 e ha prorogato la pubblicazione dei due bandi entro l’anno 2023.

Per quanto riguarda il concorso per insegnanti di religione cattolica, il 14 dicembre 2020 è stata siglata l’intesa fra il Ministero dell’Istruzione e la CEI per far partire il nuovo concorso di religione cattolica,previsto dall’articolo 1-bis della legge 159/19.

Il requisito principale di accesso è il possesso per i candidati della certificazione dell’idoneità diocesana: “è prevista la certificazione dell’idoneità diocesana di cui all’articolo 3, comma 4, della legge 18 luglio 2003, n. 186, rilasciata dal Responsabile dell’Ufficio diocesano competente nei novanta giorni antecedenti alla data di presentazione della domanda di concorso”.

Tuttavia, il testo dell’intesa ricorda che i posti messi a bando nella singola Regione per il “personale docente di religione cattolica, in possesso del riconoscimento di idoneità rilasciato dall’Ordinario diocesano, che abbia svolto almeno tre annualità di servizio, anche non consecutive, nelle scuole del sistema nazionale di istruzione” corrispondano a quanto stabilito dall’articolo 1-bis, comma 2, del decreto-legge n. 126 del 2019“.

Pertanto, dei posti messi a concorso il 70 per% dei posti potrà essere riservata al personale docente di religione cattolica, sempre in possesso del riconoscimento di idoneità diocesana, che abbia svolto almeno tre annualità di servizio, anche non consecutive, nelle scuole del sistema nazionale di istruzione.

Sulla questione, come riportato in precedenza, è intervenuto Orazio Ruscica, segretario dello Snadir, che ha tuonato: “Siamo indignati di fronte alla decisione del Ministero dell’Istruzione e del Merito, di prorogare la pubblicazione dei due bandi, ordinario e straordinarioCi troviamo di fronte all’ennesima manovra politica che agisce alle spalle di un’intera categoria di docenti invece di investire su un sistema scolastico che restituisca giusta attenzione al loro ruolo e alla corretta educazione degli studenti”.

“Noi – afferma ancora Orazio Ruscica – ribadiamo una sola richiesta: Stabilizzazione con immissione in ruolo di tutti i docenti precari di Religione. Non staremo con le mani in mano a subire angherie. Siamo al lavoro per iniziative incisive, tempestive e vincenti, per opporci a questa scelta vergognosa comunicata dal Governo

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