Monitorare la CO2 a scuola “riduce il rischio contagio da Covid 19: uno studio della Societá italiana di medicina ambientale (Sima) lo ha dimostrato già nel 2020, ma oggi ci interroghiamo ancora su cosa fare. Ci auguriamo che in un momento storico in cui ancora si sta discutendo se reintrodurre l’obbligo di mascherina durante le lezioni scolastiche, questi risultati vengano presi in considerazione dai decisori e che il monitoraggio della CO2 nelle aule venga effettuato in maniera estensiva in tutti i plessi scolastici del territorio nazionale”.
A chiederlo, attraverso l’Adnkronos Salute, Paolo Mezzana, coordinatore Sima Lazio.
“Noi medici Sima abbiamo individuato già da tempo nella CO2 un possibile parametro utile, semplice da monitorare ed economico, in quanto rivela se la ventilazione naturale o supportata di sistemi meccanici dei nostri spazi chiusi sia sufficiente a diluire (in relazione al numero delle persone presenti) la potenziale carica virale di cui una o più persone possono essere portatrici“, aggiunge Mezzana ricordando che “con l’obiettivo di limitare le infezioni da Covid-19 all’interno degli edifici scolastici e promuovere la riapertura in sicurezza delle scuole, il Governo italiano, in linea con gli altri Paesi europei e in accordo con le raccomandazioni dell’Oms, ha adottato un piano di emergenza comprendente azioni in grado di garantire un’adeguata ventilazione dell’aria nelle aule“.
Monitorare la CO2 “con sistemi di relativa semplicità e a costo contenuto consente di attivarsi tempestivamente per ridurre il rischio di trasmissione del coronavirus negli ambienti indoor, aprendo le finestre o attivando sistemi di ventilazione meccanica controllata, ottenendo un rapido riscontro sull’efficacia dell’azione intrapresa per migliorare la qualità dell’aria. Infine, questa tipologia di monitoraggio è utile ai decisori per ottimizzare gli investimenti economici, individuando quei plessi scolastici o quei locali aperti al pubblico che per conformazione strutturale o numerosità degli occupanti necessitano di interventi per aumentare la ventilazione“, precisa Mezzana.
Lo studio pilota condotto da Sima nel 2020, in sinergia con l’Università di Bari, si è basato sul monitoraggio in tempo reale dell’inquinamento indoor. L’analisi ha coinvolto 11 aule situate in 9 plessi scolastici di diverse province della Puglia, differenziate per classi di età: 2 classi di scuole materne (per la fascia 3-6 anni), 5 di scuole primarie (6-11 anni) e 4 di scuole medie (11-13 anni), prevedendo l’installazione in ogni aula di dispositivi validati per il rilevamento della concentrazione di CO2. Il disegno sperimentale è stato sviluppato sulla base di un approccio valutativo in due fasi.
In particolare, sono state condotte attività di monitoraggio e trattamento dei dati per valutare lo scenario iniziale all’interno delle aule (prima fase di valutazione) e i potenziali miglioramenti ottenuti applicando un dettagliato protocollo operativo di ventilazione dell’aria basato su azioni specifiche e la contemporanea visualizzazione in tempo reale dei livelli di CO2, tramite sensori a infrarossi non dispersivi Ndir (seconda fase di valutazione). Le letture di tutti i parametri monitorati sono state registrate con una risoluzione temporale di 2 minuti. I dati acquisiti sono stati poi raccolti e archiviati su piattaforma cloud, tramite tecnologia IoT, e resi facilmente accessibili per l’utente sia per la visualizzazione diretta che per il download dei dati. Anche se, durante la prima fase di valutazione, la ventilazione attraverso l’apertura di porte e finestre era garantita, 6 classi su 11 (54%) hanno mostrato valori medi di CO2 superiori a 1000 ppm (luce rossa) e tutte le aule hanno superato il valore limite di concentrazione di CO2 raccomandato di 700 ppm (luce verde). Lo sviluppo e l’implementazione di un protocollo di ventilazione su misura, inclusa la visualizzazione in tempo reale dei livelli di CO2, ha permesso di descrivere scenari migliori.
Un miglioramento complessivo è stato infatti registrato per tutte le aule in cui gli insegnanti sono stati accondiscendenti e disponibili nella gestione della strategia di ventilazione. Lo studio pubblicato su Environmental Research, ha riportato le prime misure evidence-based a dimostrazione che, ad eccezione di pochi ambienti interessati da limiti strutturali, la visualizzazione e il monitoraggio in tempo reale delle concentrazioni di CO2 consente di attuare efficaci ricambi d’aria e contribuisce a prevenire la trasmissione del Covid-19. Inoltre, sulla base dei risultati ottenuti, e al fine di garantire un’adeguata ventilazione dell’aria negli edifici scolastici, è stata fornita una classificazione di rischio a 4 livelli comprendente azioni correttive specifiche per ciascun livello.
, 2022-07-27 08:36:00, Monitorare la CO2 a scuola “riduce il rischio contagio da Covid 19: uno studio della Societá italiana di medicina ambientale (Sima) lo ha dimostrato già nel 2020, ma oggi ci interroghiamo ancora su cosa fare. Ci auguriamo che in un momento storico in cui ancora si sta discutendo se reintrodurre l’obbligo di mascherina durante le lezioni scolastiche, questi risultati vengano presi in considerazione dai decisori e che il monitoraggio della CO2 nelle aule venga effettuato in maniera estensiva in tutti i plessi scolastici del territorio nazionale”.
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