Riforma classi di concorso, giovedì 18 nuova riunione al Ministero. Sindacati dubbiosi su mobilità e reclutamento

In arrivo, come previsto dal PNRR, la revisione delle classi di concorso, un passo significativoverso l’ampliamento e l’interdisciplinarità nell’ambito dell’insegnamento.

Il decreto legge n° 36/2022 stabilisce che la revisione delle classi di concorso deve essere orientata verso una razionalizzazione e un accorpamento, con l’obiettivo di promuovere l’interdisciplinarità e la multidisciplinarità dei profili professionali.

Come già detto, tra le principali novità introdotte, vi è l’unificazione di alcune classi di concorso presenti sia nella scuola secondaria di I che di II grado. Ad esempio, le classi A-01 (Arte e immagine) e A-17 (Disegno e storia dell’arte), A-12 (Discipline letterarie) e A-22 (Italiano, storia, geografia) sono state accorpate. Ciò evidenzia una tendenza verso un approccio più verticale e unitario all’insegnamento, cioè si unificano le classi di concorso di alcune discipline presenti sia nel primo che nel secondo ciclo.

Un’altra area di riforma riguarda l’insegnamento delle lingue. La classe A-24 (Lingue e culture straniere nella scuola secondaria di I grado) e A-25 (Lingua inglese o seconda lingua comunitaria) sono state oggetto di particolare attenzione, ampliando l’accesso ai titoli rilasciati da qualsiasi ateneo.

La riforma semplifica anche le classi di concorso musicali e apre l’accesso ai titoli accademici in modo più flessibile. Inoltre, viene introdotta una modalità di integrazione del proprio curricolo per chi possiede una laurea o un diploma accademico, richiedendo l’integrazione di studi aggiuntivi per l’accesso alle classi di concorso.

Nonostante i potenziali benefici, sindacati come la Flc Cgil hanno espresso preoccupazioni per le conseguenze della riforma, in particolare per le difficoltà che le segreterie scolastiche potrebbero incontrare nella valutazione e validazione delle domande di partecipazione agli aspiranti nelle procedure di reclutamento. La Cisl Scuola sottolinea l’importanza di risolvere i numerosi problemi riscontrati nelle tabelle attuali, fonte di un diffuso contenzioso. Giovedì 18 novembre nuova riunione al Ministero.

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