Riforme, si torna a parlare di presidenzialismo: ma quali sono le ipotesi in campo?

di Valentina Santarpia Meloni col centrodestra appoggia l’ipotesi semipresidenziale alla francese, il Pd di Letta sembra contrario a qualsiasi forma di elezione diretta del capo dello Stato, il Terzo Polo apre al premierato Entra nel vivo il dibattito sulle riforme costituzionali: la ministra delle Riforme Maria Elisabetta Casellati a gennaio terr una serie di incontri con gli esponenti delle forze politiche, anche dell’opposizione, per avviare il percorso per cambiare la forma di governo. Sono due le ipotesi che tengono banco in questi giorni: il semipresidenzialismo, che Fratelli d’Italia ha promosso in campagna elettorale, e il premierato, su cui invece emersa nelle ultime ore un’apertura del Terzo Polo. Vediamole a confronto. I n cosa consiste l’ipotesi di far diventare la nostra Repubblica, che parlamentare, presidenziale? Significa che il presidente della Repubblica non svolgerebbe pi il ruolo di arbitro e garante, come adesso, ma avrebbe un vero e proprio ruolo di indirizzo politico, alla guida dell’esecutivo: sarebbe anche il capo del governo. Il presidenzialismoQuello a cui guarda la maggioranza di Giorgia Meloni, non il presidenzialismo all’americana, dove il presidente, votato dai Grandi elettori, scelti a loro volta dai cittadini, ha grandi poteri (tra cui il veto legislativo, la politica estera, la nomina dei giudici) e autonomia rispetto al Parlamento (non deve avere la fiducia, presidente e il Parlamento possono essere di posizioni politiche differenti, difatti il Parlamento statunitense si rinnova parzialmente e periodicamente, cos permettendo mutamenti di maggioranza). Il modello francese (che piace al centrodestra) piuttosto una forma mitigata, che prende a modello il semipresidenzialismo alla francese. Dove il presidente della Repubblica eletto direttamente dai cittadini. Accanto a lui, per, c’ anche un premier, indicato dal presidente e che deve avere la fiducia del Parlamento, che condivide con lui il potere esecutivo. In questa ipotesi, che appunto quella preferita dalla maggioranza, il capo dello Stato legittimato dal voto popolare: non si potrebbe neppure sfiduciare il governo formato dal presidente senza formarne un altro, che vedrebbe comunque al vertice lo stesso presidente. Ma a differenza del modello Usa, il governo dipende dal Parlamento, per averne la fiducia. Questa struttura duale del potere di governo, chiamato anche bicefalo per le sue due teste, consente diversi equilibri della forma di governo, che pu vedere ora la prevalenza del Presidente, ora del Primo ministro e della sua maggioranza. Il premierato (che piace al Terzo Polo)Ma quella che invece incontra anche il favore del cosiddetto Terzo Polo, e su cui quindi si potrebbe trovare un accordo tra la maggioranza e l’opposizione, il premierato, ovvero l’elezione diretta del presidente del Consiglio, gi cavallo di battaglia dei renziani (il sindaco d’Italia): prevede che il capo del governo sia scelto direttamente dai cittadini, e non come adesso incaricato dal presidente della Repubblica dopo le consultazioni. Ci siamo, nel nostro programma, conferma Ettore Rosato. E anche dal centrodestra sono arrivati aperture all’ipotesi. Prototipo del premierato il modello Westminster, ossia il sistema parlamentare e di governo vigente nel Regno Unito, dove affermata per via consuetudinaria la prassi che il ruolo di capo del governo sia affidato al leader del partito principale che vince le elezioni (facendo s che gli elettori votino direttamente o indirettamente per il candidato al ruolo di capo del governo); che il capo del governo sia anche guida della maggioranza parlamentare, garantendo al governo una certa stabilit; e che il capo del governo possa decidere lo scioglimento del Parlamento in sostanziale autonomia. MovimentoSul piede di guerra invece il Pd di Enrico Letta, non favorevole n all’elezione del presidente della Repubblica n del premier. Cos come i Cinque Stelle di Giuseppe Conte. Bicamerale per le riforme? C’ un altissimo livello di diffidenza sul metodo che fin qui si visto, stato il commento dal Nazareno a una proposta di bicamerale sulle riforme, in ogni caso resta la forte contrariet sul presidenzialismo da parte del Pd. Il commento Governo e soprattutto Parlamento dovranno riflettere con attenzione su tutte queste ipotesi – sottolinea Raffaele Bifulco, ordinario di diritto costituzionale alla Luiss- Mi pare imprescindibile un’attenta valutazione del concreto contesto, storico e istituzionale. Il presidenzialismo USA ha funzionato bene solo in quel sistema, caratterizzato dai grandi spazi e da un profondo e maturo federalismo. Anche il semipresidenzialismo alla francese va valutato alla luce della concreta esperienza storica. A tale proposito il fatto che sia intervenuta una modifica costituzionale per eleggere contestualmente Presidente e Parlamento dovrebbe invitarci a riflettere sui rischi della coabitazione, vale a dire dell’ipotesi in cui il colore politico del Presidente direttamente eletto non corrisponda al colore politico della maggioranza del Parlamento. Sono ipotesi – spiega ancora Bifulco – che si sono effettivamente verificate nella storia recente della Francia e che aiutano a spiegare la decisione di eleggere contestualmente Presidente e Parlamento, con un irrigidimento del sistema a favore del Presidente. Con riguardo al cosiddetto premierato, infine, conclude il professore di diritto costituzionale, proprio le concrete esperienze degli anni pi recenti devono invitarci a riflettere sul legame tra le eventuali modifiche e l’attuale sistema elettorale. 4 gennaio 2023 (modifica il 4 gennaio 2023 | 14:46) © RIPRODUZIONE RISERVATA

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