di Maria Rosa Pavia
Migliaia le partecipanti all’iniziativa promossa dall’associazione «Non una di meno». Tra gli slogan anche quelli per il diritto all’aborto. Polemica per gli striscioni e gli slogan contro la premier
«Quando esco di casa voglio essere libera, non coraggiosa». Questo uno degli slogan scritti sui cartelli agitati in piazza Repubblica di Roma durante la manifestazione contro la violenza sulle donne organizzata dall’associazione «Non una di meno» e a cui partecipa anche Dire donne in rete, l’organizzazione nazionale antiviolenza. Centinaia le partecipanti al corteo e molte le iniziative in città, dalle panchine rosse ai dibattiti e le mostre durante la giornata internazionale di ieri, 25 novembre, dedicata al contrasto della violenza di genere. Durante la manifestazione, sono stati esposti striscioni contro la premier Giorgia Meloni che hanno innescato le reazioni di alcuni esponenti di Fratelli d’Italia. Una rappresentante di «Non una di meno» ha specificato: «Si sono accodati dietro al corteo ma non sono con noi, stiamo cercando di fare da spartiacque per dividerli dalla manifestazione».
La violenza sulle donne nella cronaca recente
Una ricorrenza che arriva in un momento in cui i casi di cronaca confermano la necessità di un’inversione di rotta. Del 17 novembre, una manciata di giorni fa, il triplice femminicidio di Prati che ha spezzato la vita di due donne cinesi e una colombiana e per cui è stato arrestato Giandavide De Pau. Emersa in questi giorni anche la violenza sessuale ai danni di due studentesse della John Cabot University di Trastevere, per cui è stato arrestato un tassista.
I numeri
A Roma si registra il 74,6% dei casi di violenza di genere denunciati nel Lazio. Nel 2020, secondo i dati del rapporto Acli «Cantiere Roma» presentato in Campidoglio, sono state più di 1.300 le donne che hanno ricevuto il sostegno: una crescita del 18% rispetto all’anno precedente.
Slogan per il diritto all’aborto
Le attiviste indossano sciarpe rosa acceso e alcune hanno tracciato col rossetto un segno sotto l’occhio. Oltre che contro la violenza, i cartelloni hanno slogan sul diritto all’aborto come «Abortiremo tutto» e di opposizione ai ruoli di accudimento imposti alle donne: «Il lavoro di cura è un atto d’amore solo per il patriarcato»
Il percorso del corteo
Il serpentone si muove lungo un percorso che va da piazza della Repubblica a Porta San Giovanni, passando per via Einaudi, piazza dei Cinquecento, via Cavour, via Liberiana, piazza Santa Maria Maggiore, via Merulana, via dello Statuto, e piazza Vittorio Emanuele.
I cori contro Meloni
Alla manifestazione, c’è anche un grande striscione con scritto «Meloni vattene». Ragazze e ragazzi intonano cori contro la neo presidente del Consiglio: «Governo Meloni preparati a tremare, siamo libere di lottare» dello stesso tenore lo slogan «Meloni fascista, sei la prima della lista» e «Meloni amica del padrone, noi lottiamo per la rivoluzione». Secondo la senatrice di Fratelli d’Italia Antonella Zedda «Le attiviste di “Non una di meno” non hanno perso occasione per mostrare il loro lato peggiore. Manifestare a tutela delle donne e augurare al Presidente Meloni la morte, rivolgerle insulti sessisti o mostrare striscioni dal contenuto violento cozza molto con la nostra idea di democrazia e rispetto. Questo non è manifestare un libero pensiero di critica, questo è odio e ci auguriamo che tutte le donne del mondo politico, femministe e non, esprimano vicinanza a Giorgia Meloni che colpe non ha se non quelle di essere donna e Presidente del consiglio dal lato sbagliato della barricata per loro». L’associazione «Non una di meno», tramite una sua rappresentante, si è dissociata dallo striscione con la scritta «Meloni vattene»: «Si sono accodati dietro al corteo ma non sono con noi, stiamo cercando di fare da spartiacque per dividerli dalla manifestazione».
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26 novembre 2022 (modifica il 26 novembre 2022 | 17:44)
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, 2022-11-26 16:44:00, Migliaia le partecipanti all’iniziativa promossa dall’associazione «Non una di meno». Tra gli slogan anche quelli per il diritto all’aborto. Polemica per gli striscioni e gli slogan contro la premier, Maria Rosa Pavia