di Laura Martellini
Inutile il tentativo di mediazione da parte della Regione. Salgono così a 250 i dipendenti licenziati da importanti strutture alberghiere romane
Dopo lo Sheraton (164 lavoratori che dovranno dire addio alla sede dell’Eur), oggi un’altra tegola si è abbattuta sull’occupazione laziale: a licenziare 47 addetti a diverse mansioni è l’hotel Majestic, a via Veneto. Uno scorcio famoso durante la Dolce Vita, sfondo e protagonista a cinque stelle che si promette oggi di far rivivere quei fasti «raccogliendo l’eredità neoclassica e reinventandola per il XXI secolo». Quasi cento camere (98) descritte come «il palazzo dei sogni».
Non è un sogno, purtroppo, la procedura di licenziamento collettivo di 47 lavoratrici e lavoratori del Lazio, che nemmeno un tavolo istituzionale con la Regione è riuscito a scongiurare. «Nulla di fatto dopo innumerevoli tentativi di mediazione da parte della Regione Lazio, per risolvere una situazione che ricade su quasi 50 nuclei familiari. Abbiamo chiesto all’azienda di fare uno sforzo e di tenere nel giusto conto il futuro dei lavoratori. Nella contrattazione abbiamo cercato in ogni modo di trovare soluzioni condivise, ma il gruppo è stato inamovibile e non ha mostrato nessuna apertura verso l’attivazione di strumenti alternativi. Abbiamo dovuto constatare, anche questa volta, l’indisponibilità ad accedere a misure di salvaguardia dell’occupazione attraverso il ricorso agli ammortizzatori sociali»: questo il commento dell’assessore al Lavoro, Claudio di Berardino, e dell’assessore al Turismo, Valentina Corrado.
Salgono così a 250 i dipendenti licenziati da importanti strutture alberghiere romane. Evidentemente ci sono correzioni da fare, se nemmeno il ricorso agli ammortizzatori viene giudicato una strada percorribile. « Crediamo che il tavolo da noi richiesto e convocato dai ministri del Lavoro e del Turismo sia quanto mai necessario per mettere in campo misure che possano salvaguardare e valorizzare le professionalità del comparto turistico salvaguardando la competitività della aziende» spiegano dalla Regione. Appuntamento il 5 aprile, per molti sarà ormai tardi.
22 marzo 2022 (modifica il 22 marzo 2022 | 18:57)
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