di Laura Martellini
Segnalazioni a Montesacro, Villa Ada, San Giovanni, Tor Bella Monaca. La procedura per la rimozione è lunga e piena di passaggi che a volte si concludono con un nulla di fatto
Non solo (ovviamente) viale Bruno Buozzi, angolo via dei Monti Parioli. Dopo la segnalazione di Massimo Giletti, che da quattro anni ogni mattina vede una vettura di targa francese abbandonata sotto casa sua (in quale stato si può immaginare), una mappa parziale della distribuzione delle carcasse presenti in città testimonia quanto il degrado sia esteso. Sul suo profilo Facebook Virginia Raggi quand’era sindaca ne aveva fatto una battaglia personale: «È partito il servizio per la rimozione di auto o moto lasciati in stato di abbandono, che producono bruttezza soprattutto nelle periferie della città. Due ditte specializzate si sono aggiudicate il bando per l’affidamento del servizio e lo garantiranno su tutto il territorio comunale, con il coordinamento del corpo di polizia locale di Roma Capitale. I mezzi abbandonati o incendiati saranno prelevati e trasportati per la demolizione in centri autorizzati. Contrastiamo così un fenomeno che crea anche problemi igienico-ambientali e spesso è legato ad attività illecite». Qualcosa si è mosso, per bonificare le strade. Ma l’attività ha poi subìto un rallentamento di fronte ad altre emergenze. Per arrivare all’appalto erano serviti anni: il bando così come formulato all’inizio è stato bocciato tre volte.
E dunque, da un quartiere all’altro, con le multe (poche) ingiallite sul parabrezza, ecco una Smart in disuso da almeno dieci anni a via Monte San Vicino 15 (Montesacro); una Polo dalla carrozzeria piena di incrostazioni da tre anni ferma nella stessa via; una moto ormai inutilizzabile in via Nemorense all’altezza del civico 18; un altro ciclomotore in via Volsinio 17 (Villa Ada). P iù d’una vettura in sosta da anni viene segnalata nella zona di San Giovanni, specie davanti al mercato di via Magna Greci a dove i titolari dei banchi si lamentano della difficoltà a trovare parcheggio: «Sono veicoli appartenenti a persone anziane. Non le usano più e le piazzano sui posteggi del mercato per sempre. Rottami che oltretutto privano dei guadagni dovuti per la sosta il Comune». E record di segnalazioni a Tor Bella Monaca: 500 carcasse sono state rimosse l’anno passato dopo l’intervento del Gruppo Torri. Ma è come se si autorigenerassero: tante ne sono spuntate in questi mesi.
A rendere la permanenza infinita contribuisce la difficoltà della rimozione. La procedura è lunghissima. In sintesi, come spiegava qualche tempo fa sul suo sito i l sindacato della polizia locale Sulpl Roma: «Dopo la segnalazione si fa un primo sopralluogo per verificare se il veicolo si può considerare abbandonato. Se a una prima ricerca non segue nessun esito si redige quello che tecnicamente viene definito modello 36. D’ufficio si procede quindi agli accertamenti sulla proprietà dell’auto (alla Motorizzazione civile e al Pra) e anagrafici per redigere una diffida alla rimozione del veicolo entro cinque giorni dalla notifica, senza spese per il cittadino. Non tutti i vigili urbani sono però in possesso della password per effettuare gli accertamenti, bisogna attendere il collega abilitato. Trascorsi i cinque giorni, si verifica se il veicolo sosti ancora illecitamente. In caso positivo, si procede ad un nuovo accertamento di provenienza e, se ancora negativo, scatta l’appuntamento con la ditta incaricata dal Comune per la rimozione». Ancora più fitto il garbuglio se il proprietario — può essere il caso dell’auto segnalata da Giletti —, si trova all’estero, o ha cambiato residenza, o ancora è defunto e dell’auto rispondono gli eredi .
10 giugno 2022 (modifica il 10 giugno 2022 | 22:06)
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, 2022-06-10 20:07:00, Segnalazioni a Montesacro, Villa Ada, San Giovanni, Tor Bella Monaca. La procedura per la rimozione è lunga e piena di passaggi che a volte si concludono con un nulla di fatto , Laura Martellini