Romano saluta

Una centrale clandestina di antipatrioti sta cercando di sabotare l’annunciata vittoria della Destra. Il suo capo è l’insospettabile assessore lombardo Romano La Russa, fratello dell’altro fratello d’Italia Ignazio, e quindi doppiamente fratello, che a pochi giorni dalle elezioni non ha resistito alla tentazione di salutare alla vecchia maniera la bara del cognato camerata. A dire il vero, il salutatore Romano nega ogni addebito, sostenendo di avere sollevato il braccio soltanto all’altezza della pancia, senza permettergli di inerpicarsi fino ai fatidici 135 gradi prescritti dal goniometro di Starace, e inquadrando il plastico gesto, accompagnato dal triplice urlo «Presente!», all’interno di una tradizione militare vecchia di secoli. Da Solferino a Vittorio Veneto, un rapido ripasso delle principali battaglie vittoriose del nostro passato alla ricerca di boschi di braccia tese non ha dato l’esito sperato, ma mi auguro (per lui) che Romano La Russa sia risultato più convincente con il grande fratello Ignazio, descritto come parecchio alterato, e soprattutto con la grande sorella Giorgia, le cui celebri urla sanno rendere pleonastici persino gli Amplifon.

Se è per questo, anch’io sono un po’ arrabbiato con l’improvvido salutatore: mi fa sentire in colpa perché non riesco a prenderlo sul serio e a inserire il suo gesto nella playlist già piuttosto affollata delle mie paure. Che ci posso fare se, anziché Farinacci, mi ricorda Ugo Tognazzi?

Il Caffè di Gramellini vi aspetta qui, da martedì a sabato. Chi è abbonato al Corriere ha a disposizione anche «PrimaOra», la newsletter che permette di iniziare al meglio la giornata. La si può leggere qui. Chi non è ancora abbonato può trovare qui le modalità per farlo, e avere accesso a tutti i contenuti del sito, tutte le newsletter e i podcast, e all’archivio storico del giornale.

22 settembre 2022, 07:10 – modifica il 22 settembre 2022 | 07:12

© RIPRODUZIONE RISERVATA

, 2022-09-22 05:20:00,

Una centrale clandestina di antipatrioti sta cercando di sabotare l’annunciata vittoria della Destra. Il suo capo è l’insospettabile assessore lombardo Romano La Russa, fratello dell’altro fratello d’Italia Ignazio, e quindi doppiamente fratello, che a pochi giorni dalle elezioni non ha resistito alla tentazione di salutare alla vecchia maniera la bara del cognato camerata. A dire il vero, il salutatore Romano nega ogni addebito, sostenendo di avere sollevato il braccio soltanto all’altezza della pancia, senza permettergli di inerpicarsi fino ai fatidici 135 gradi prescritti dal goniometro di Starace, e inquadrando il plastico gesto, accompagnato dal triplice urlo «Presente!», all’interno di una tradizione militare vecchia di secoli. Da Solferino a Vittorio Veneto, un rapido ripasso delle principali battaglie vittoriose del nostro passato alla ricerca di boschi di braccia tese non ha dato l’esito sperato, ma mi auguro (per lui) che Romano La Russa sia risultato più convincente con il grande fratello Ignazio, descritto come parecchio alterato, e soprattutto con la grande sorella Giorgia, le cui celebri urla sanno rendere pleonastici persino gli Amplifon.

Se è per questo, anch’io sono un po’ arrabbiato con l’improvvido salutatore: mi fa sentire in colpa perché non riesco a prenderlo sul serio e a inserire il suo gesto nella playlist già piuttosto affollata delle mie paure. Che ci posso fare se, anziché Farinacci, mi ricorda Ugo Tognazzi?

Il Caffè di Gramellini vi aspetta qui, da martedì a sabato. Chi è abbonato al Corriere ha a disposizione anche «PrimaOra», la newsletter che permette di iniziare al meglio la giornata. La si può leggere qui. Chi non è ancora abbonato può trovare qui le modalità per farlo, e avere accesso a tutti i contenuti del sito, tutte le newsletter e i podcast, e all’archivio storico del giornale.

22 settembre 2022, 07:10 – modifica il 22 settembre 2022 | 07:12

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