Romina Vento morta nel fiume: «Lei chiedeva aiuto, lui l’ha lasciata annegare»

di Maddalena Berbenni e Pietro Tosca

Carlo Fumagalli, compagno di Romina Vento, arrestato per omicidio volontario aggravato, è stato interrogato in carcere. Alcuni testimoni hanno sentito urlare la vittima e visto l’uomo nuotare nella direzione opposta

Nessuno parla di ammissioni. L’avvocato Fabrizio Marzani non vuole scendere nel merito e gli inquirenti alzano proprio un muro. Ma sembra che la mezzora d’interrogatorio in carcere, con il sostituto procuratore Carmen Santoro e chi ha gestito una notte e un giorno di indagini no stop, abbia rafforzato l’ipotesi formulata in prima battuta, cioè che Carlo Fumagalli si sia lanciato nell’Adda con l’intenzione di uccidere la compagna Romina Vento. Non voleva suicidarsi ed è escluso che cercasse di inscenare un incidente stradale, a dispetto della tragicamente non comune modalità scelta.

Lucido o meno che fosse, avrebbe perseguito il suo intento dall’inizio alla fine: quando si è presentato alla fine del turno di lavoro della compagna, che di solito rientrava a casa a piedi; quando ha deviato verso il lungofiume; quando ha schiacciato sull’acceleratore, puntando all’unico varco disponibile per decollare dalla strada verso l’acqua. E, infine, quando, una bracciata alla volta, ha abbandonato Romina che urlava e chiedeva aiuto, forse anche ostacolandola nel tentativo di restare a galla (ma è un aspetto che gli inquirenti stanno ancora approfondendo). Lui, esperto nuotatore, ha raggiunto la riva e si è salvato. Lei si è liberata dall’abitacolo, ma in pochi minuti non ha più gridato ed è scomparsa nelle buie acque dell’Adda.

All’uscita dal carcere, l’avvocato Manzari non ha taciuto quello che, a suo giudizio, appare in questo momento il nodo della vicenda: «Il mio assistito ha riferito della patologia di natura psichiatrica di cui soffre da tempo, riferendo che negli ultimi giorni aveva interrotto le cure». Che Fumagalli non stesse bene lo aveva confidato ad alcuni colleghi, senza scendere nei dettagli del rapporto con la compagna. Stavano attraversando una fase difficile. Mite e riservata, divisa tra i due figli e il lavoro al pastifico Annoni, Romina forse era affaticata dai saliscendi dell’uomo, ma continuava a stargli accanto pur iniziando a riflettere sulla separazione, una possibilità che probabilmente aveva acuito il malessere di lui. Sono state escluse nella maniera più assoluta altre relazioni, mentre tutta la famiglia è chiusa nel silenzio. «È un dolore talmente grande che non ce la sentiamo di parlarne», risponde da Pozzo d’Adda una parente della vittima. Allo stesso modo, a Villa d’Almè, Thomas Fumagalli non parla. È il figlio di 29 anni che il 49enne ha avuto da una precedente relazione. È la sua fidanzata spiegare, al citofono, che non intendono rispondere a nessuna domanda: «Ci dispiace, non parliamo». L’altra sera, saputa la notizia, il ragazzo ha raggiunto Fara Gera d’Adda e ha partecipato alle ricerche.

Quando i carabinieri lo hanno bloccato a Vaprio, Fumagalli aveva gli abiti ancora bagnati. Si è agitato, a fatica è stato convinto a salire in auto, ma all’arrivo alla caserma di Treviglio si era già calmato. E non ha più parlato fino al colloquio con il pm in carcere. Oggi o domani si terrà la convalida.

Alto un metro e 90 e con un fisico d’atleta, nell’Adda e nel naviglio l’uomo era solito andare a nuotare, d’estate. Lo scorso autunno, per non restare fermo durante un periodo di cassa integrazione, era tornato ad allenarsi alla palestra «Green line», vicino a casa. «È venuto tre mesi — racconta Marco che insieme a Clara sono i gestori anche del centro sportivo del paese — poi non l’abbiamo più visto. Aveva provato a iscrivere anche la moglie, ma lei aveva rifiutato perché non le piaceva. Per Carlo è stato un ritorno. Veniva ad allenarsi tantissimi anni fa. Allora lo ricordo come un ragazzo tranquillo. Anche adesso non sembrava cambiato. Chi lo conosce dice che sembra impossibile quello che è successo». E Clara: «Non era uno fissato con il fisico, anche se era ben strutturato. Qui aveva scelto un allenamento di salute. Mi rattrista soprattutto la situazione dei figli. Spero che non emerga che c’era premeditazione in quel che ha fatto».

21 aprile 2022 (modifica il 21 aprile 2022 | 08:02)

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, 2022-04-21 06:43:00, Carlo Fumagalli, compagno di Romina Vento, arrestato per omicidio volontario aggravato, è stato interrogato in carcere. Alcuni testimoni hanno sentito urlare la vittima e visto l’uomo nuotare nella direzione opposta , Maddalena Berbenni e Pietro Tosca

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