Rushdie: Sto guarendo, ma è difficile scrivere

Nella prima intervista dopo l’assalto del 12 agosto scorso l’autore definisce il suo attentatore un idiota

Ho sempre pensato che i miei libri fossero pi interessanti della mia vita. Sfortunatamente, il mondo sembra non essere d’accordo. Prima ancora di leggere questa frase, la pi bella di un’intervista con il direttore del New Yorker apparsa ieri sul sito della rivista, bastava vedere la foto — un ritratto in bianco e nero scattato da Richard Burbridge — per capire che l’attacco, barbaro del 12 agosto dell’anno scorso ha privato Salman Rushdie di un occhio, il destro, e dell’uso di una mano, la sinistra , ma non della sua intelligenza scintillante, dello sguardo disincantato sul mondo, del famoso senso dello humour con il quale punzecchia, fin dai tempi dell’universit, amici e nemici (nell’intervista c’ un aneddoto fantastico, un famoso pittore qualche anno fa lo avvicina al ristorante per chiedergli se ci sia pericolo e sia meglio scappare e Rushdie risponde semplicemente io sto cenando, lei faccia un po’ quello che vuole).

The photo in @NewYorker is dramatic and powerful but this, more prosaically, is what I actually look like.

7 febbraio 2023 (modifica il 7 febbraio 2023 | 01:15)

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Pietro Guerra

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