Russia, sparatoria in una scuola: 13 morti,  tra cui 7 bambini. L’aggressore si è suicidato

di Redazione Online

L’attentatore faceva parte di un’organizzazione neofascista, ha detto il portavoce del Cremlino Dimitri Peskov. Successivamente, l’uomo si sarebbe suicidato

Almeno tredici persone, fra le quali cinque bimbi, sono state uccise lunedì mattina in Russia, nel corso di una sparatoria nella scuola di Izhevsk, nella Repubblica dell’Udmurtia, a 970 km di Mosca. Altri 14 studenti e 7 adulti sarebbero rimasti feriti.

Ancora non è chiaro il movente dell’uomo che ha aperto il fuoco nell’istituto scolastico frequentato da circa mille alunni e che successivamente si sarebbe suicidato. Tra le vittime ci sono due insegnanti e due guardie di sicurezza, secondo i funzionari russi. Il personale e gli alunni sono stati evacuati dagli edifici scolastici. Un parlamentare locale ha detto che l’aggressore era armato con due pistole. L’agenzia di stampa statale russa Tass ha citato gli investigatori secondo cui l’uomo armato indossava una maglietta con un simbolo nazista e un passamontagna.

«L’attentato terroristico nella scuola di Izhevsk, a quanto pare, è stato commesso da un sostenitore di un’organizzazione neofascista», ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov.


Articolo in aggiornamento…

26 settembre 2022 (modifica il 26 settembre 2022 | 14:54)

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, 2022-09-26 12:55:00, L’attentatore faceva parte di un’organizzazione neofascista, ha detto il portavoce del Cremlino Dimitri Peskov. Successivamente, l’uomo si sarebbe suicidato, Redazione Online

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