L’ex allenatore del Milan e c.t. della Nazionale italiana di calcio, Arrigo Sacchi, in una lunga intervista a La Repubblica, parla di quanto sta accadendo in Emilia Romagna, una tragedia che lo tocca da vicino, visto che Sacchi è originario di Fusignano, uno dei paesi colpiti dall’alluvione.
“Siamo un Paese vecchio, dove prevenzione e merito sono parole sconosciute. In Italia nessuno sa fare squadra. Conosco Bonaccini, bravissima persona, ma in due o tre anni non si può rimediare a secoli di assenza. Nessuna cura delle sponde e della natura, tutto dovuto e va bene finché dura. Pensiamo di essere sempre i più furbi, invece siamo una nazione piena di debiti. Non c’è quasi mai un progetto, non c’è strategia, solo tattiche improvvisate: come nel calcio. Però è stata la mia fortuna: io facevo cose semplicissime, ma paragonate a quelle degli altri passavano per rivoluzionarie”.
E ancora: “Sarà che comincio ad avere i miei anni, però conosco anche troppo bene i difetti degli italiani, che purtroppo sono molto più numerosi dei pregi che pure non mancano. Mi addolora un Paese che paga troppo poco gli insegnanti e cerca sempre le scorciatoie e le colpe degli altri. Mio padre Augusto, decorato di guerra sugli aerosiluranti, un vero pragmatico lombardo, mi insegnò varie cose. La prima: saper distinguere le mele marce che guastano tutte le altre, e imparare a scegliere le persone”.
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