Salva la figlia dalle schegge delle bombe facendole scudo con il proprio corpo

di Alice Scaglioni

Le foto di Olga e del marito Dmitro, colpiti dalle schegge di un bombardamento nei pressi della loro casa e curati nell’ospedale pediatrico Ohmatdit di Kiev, sono state pubblicate sui social della struttura e hanno fatto il giro del mondo

Una giovane donna, con una vistosa benda sporca di sangue ad avvolgerle il capo, senza vestiti e il corpo pieno di ferite ed escoriazioni, allatta la sua bambina di appena un mese su una barella dell’ospedale.

Protetti da una coperta termica, la madre ha lo sguardo fisso nell’obiettivo della fotocamera che li sta immortalando, mentre il marito e padre della piccola li conforta in piedi, accanto al letto.

L’immagine arriva dall’ospedale pediatrico Ohmatdit
di Kiev, in Ucraina, e testimonia le difficoltà del vivere in una città assediata, insieme a un bambino.

Olga, questo il nome della donna, è arrivata all’ospedale di Ohmatdit nella mattinata di venerdì 18 marzo, insieme al marito Dmitro e alla piccola. La famiglia veniva da uno dei distretti di Kiev colpiti dai bombardamenti russi. Secondo quanto ha raccontato l’uomo, lui e la moglie hanno sentito gli spari per tutta la notte, sempre più vicini, fino a quando, la mattina, i bombardamenti hanno raggiunto anche i pressi della loro casa. «Quando sono sceso in cortile, ho visto che una granata aveva colpito l’asilo vicino casa nostra. Non c’erano più il soffitto, le finestre e le porte in tutte le case vicine. I detriti ci hanno colpito in pieno», ha raccontato Dmitro una volta arrivato in ospedale.

A quel punto, la donna, che stava dando da mangiare alla bambina, l’ha protetta con il suo corpo, probabilmente salvandole le vita. Sia Olga sia Dmitro sono rimasti feriti, riportando numerose lesioni, e sono stati immediatamente portati alla struttura ospedaliera, dove lei ha subìto un intervento chirurgico e a lui sono state medicate le ferite alle gambe.

La bambina è rimasta illesa.

Le foto sono state pubblicate dalla pagina Facebook dell’ospedale e riprese da Unicef Ukraine. È sul profilo social del nosocomio che sono state rilasciate le informazioni sulla famiglia, che si trova ancora in cura presso la struttura.

Le immagini riportano alla mente altre fotografie strazianti di questa guerra. Sono gli scatti del fotografo dell’Ap Evgeniy Maloletka, che ha ritratto prima la disperazione dei genitori di Kirill, il bimbo di appena 18 mesi morto sotto le bombe a Mariupol, e poi l’agonia della donna incinta fotografata dopo l’attacco all’ospedale pediatrico della città, portata in salvo su una barella e poi morta insieme al bambino che aveva in grembo per le gravi ferite riportate. A lieto fine, poi, la storia di Marianna, la blogger ritratta sempre dopo essere stata soccorsa all’ospedale di Mariupol (e vittima delle fake news della propaganda russa) e che poche ore dopo il bombardamento ha partorito la sua bambina.

20 marzo 2022 (modifica il 20 marzo 2022 | 18:16)

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, 2022-03-20 19:19:00, Le foto di Olga e del marito Dmitro, colpiti dalle schegge di un bombardamento nei pressi della loro casa e curati nell’ospedale pediatrico Ohmatdit di Kiev, sono state pubblicate sui social della struttura e hanno fatto il giro del mondo, Alice Scaglioni

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Pietro Guerra

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