Il Guardacoste

Nel sedersi sulla poltrona delle Infrastrutture che già fu dell’immenso Toninelli, il ministro Salvini ha voluto subito incontrare il comandante della Guardia Costiera per parlargli del suo argomento preferito: l’invasione dei migranti.

D’altronde non saprebbe con chi altri farlo. Nessuno più gli dà retta, neanche tra gli amici intimi: ormai ha davvero rotto i barconi a tutti. Gli italiani, si sa, riescono a spaventarsi solo per un pericolo alla volta e ultimamente sono stati impegnati ad avere paura del virus, dell’atomica, adesso delle bollette. Nel Paurometro nazionale i migranti hanno perso tantissime posizioni: per gli interisti vengono addirittura dopo Simone Inzaghi.

Non importa, Salvini rimane vigile sulla battigia. L’invasione dei migranti è la sua ossessione, un po’ com’era Moby Dick per quell’altro capitano, Achab, che però aveva perso una gamba e non milioni di voti alle elezioni. E poco conta che la sorella d’Italia gli abbia negato gli Interni e adesso pensi perfidamente di sfilargli il controllo dei porti, che pure sarebbero di competenza del signor ministro delle Infrastrutture.

Se anche Meloni lo spostasse al Turismo, Salvini continuerebbe imperterrito a parlare di migranti con albergatori e bagnini.

I monomaniaci sono indistruttibili. Nel caso in cui gli togliessero la Guardia Costiera, c’è da scommettere che le coste continuerebbe a guardarsele lui, da solo. Di notte le coste e di giorno i cantieri, come un umarell.

Il Caffè di Gramellini vi aspetta qui, da martedì a sabato. Chi è abbonato al Corriere ha a disposizione anche «PrimaOra», la newsletter che permette di iniziare al meglio la giornata. La si può leggere qui. Chi non è ancora abbonato può trovare qui le modalità per farlo, e avere accesso a tutti i contenuti del sito, tutte le newsletter e i podcast, e all’archivio storico del giornale.

25 ottobre 2022, 07:06 – modifica il 25 ottobre 2022 | 07:06

© RIPRODUZIONE RISERVATA

, 2022-10-25 05:14:00,

Nel sedersi sulla poltrona delle Infrastrutture che già fu dell’immenso Toninelli, il ministro Salvini ha voluto subito incontrare il comandante della Guardia Costiera per parlargli del suo argomento preferito: l’invasione dei migranti.

D’altronde non saprebbe con chi altri farlo. Nessuno più gli dà retta, neanche tra gli amici intimi: ormai ha davvero rotto i barconi a tutti. Gli italiani, si sa, riescono a spaventarsi solo per un pericolo alla volta e ultimamente sono stati impegnati ad avere paura del virus, dell’atomica, adesso delle bollette. Nel Paurometro nazionale i migranti hanno perso tantissime posizioni: per gli interisti vengono addirittura dopo Simone Inzaghi.

Non importa, Salvini rimane vigile sulla battigia. L’invasione dei migranti è la sua ossessione, un po’ com’era Moby Dick per quell’altro capitano, Achab, che però aveva perso una gamba e non milioni di voti alle elezioni. E poco conta che la sorella d’Italia gli abbia negato gli Interni e adesso pensi perfidamente di sfilargli il controllo dei porti, che pure sarebbero di competenza del signor ministro delle Infrastrutture.

Se anche Meloni lo spostasse al Turismo, Salvini continuerebbe imperterrito a parlare di migranti con albergatori e bagnini.

I monomaniaci sono indistruttibili. Nel caso in cui gli togliessero la Guardia Costiera, c’è da scommettere che le coste continuerebbe a guardarsele lui, da solo. Di notte le coste e di giorno i cantieri, come un umarell.

Il Caffè di Gramellini vi aspetta qui, da martedì a sabato. Chi è abbonato al Corriere ha a disposizione anche «PrimaOra», la newsletter che permette di iniziare al meglio la giornata. La si può leggere qui. Chi non è ancora abbonato può trovare qui le modalità per farlo, e avere accesso a tutti i contenuti del sito, tutte le newsletter e i podcast, e all’archivio storico del giornale.

25 ottobre 2022, 07:06 – modifica il 25 ottobre 2022 | 07:06

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