Salvini: «Meloni? Domani siamo insieme a Verona, per gli amici faccio anche 500 chilometri»

di Redazione PoliticaIl leader della Lega sulle tensioni nel centrodestra: «Io lavoro per superare le divisioni». E sul viaggio mancato a Mosca: «Non ci sono le condizioni in questo momento» Matteo Salvini è tornato a parlare della sua missione in Russia che ha scatenato tante polemiche: «Il viaggio a Mosca? Non ci sono le condizioni in questo momento: mi sembra evidente. Ma è incredibile che anche in questa mattinata il problema sia Matteo Salvini e i suoi tentativi di tornare alla pace e non i morti e non la fame nel continente africano, figlia della guerra e del grano bloccato, e non la disoccupazione e le tensioni sociali che si affacciano in Italia», ha detto il leader della Lega ospite a The Breakfast Club su Radio Capital: «Spero che gli altri colleghi di tutti gli altri partiti si stiano adoperando con trasparenza e testa alta per riportare le parti che stanno combattendo al tavolo del dialogo, altrimenti rischiamo veramente la terza guerra mondiale e poi non ce n’è più per nessuno», ha aggiunto. Il segretario del Carroccio è tornato anche sul tema delle tensioni nel centrodestra, dopo il botta e risposta con l’alleata di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni sulle Amministrative del 12 giugno: «Saremo insieme domani sera a Verona sullo stesso palco a sostenere lo stesso sindaco con la stessa squadra e la stessa amministrazione. Se sono contento? L’ho chiesto io». Anche Meloni è contenta? «Ma penso di sì, perché il candidato sindaco a Verona è di FdI (Federico Sboarina, ndr). Quando c’è da sostenere un amico di una squadra alleata, io mi faccio anche 500 chilometri, perché gli avversari me li tengo a sinistra, non certo nel centrodestra». Ma il centrodestra è disunito? «No, si vota in 974 Comuni e quelli in cui il centrodestra è diviso non arrivano ad essere 15. Per carità, 15 errori. FdI che a Parma, a Viterbo, a Jesolo e a Catanzaro decide di rompere il centrodestra e di andare da solo, secondo me, fa un errore. Però su mille Comuni ci sono 15 episodi di divisione che lavoro per superare, perché questa coalizione tornerà a governare il Paese se gli italiani vorranno come tutti i dati dicono fra pochi mesi. È inutile dividersi a livello locale, quando poi si governerà per fortuna insieme». Sul voto d’Aula dopo le comunicazioni del premier Draghi il 21 giugno — sul tema della guerra in Ucraina — il leghista ha confermato il tentativo di mediazione in atto tra i partiti: «Noi lavoreremo per una risoluzione che metta d’accordo tutto il Parlamento italiano, perché litigare e dividersi in tempi di guerra dopo due anni di pandemia sarebbe sbagliato. E che metta al centro la diplomazia, che è comunque l’arma migliore per fermare le guerre». Salvini non ha rinunciato a una stoccata agli alleati di maggioranza, i democratici: «Stare al governo con il Pd è uno sforzo sovrumano. Noi abbiamo accettato perché ce lo ha chiesto Mattarella per uscire dalla pandemia prima ed ora dalla guerra ma, con il Pd, abbiamo due visioni diverse dell’Italia». 8 giugno 2022 (modifica il 8 giugno 2022 | 09:41) © RIPRODUZIONE RISERVATA , 2022-06-08 08:49:00, Il leader della Lega sulle tensioni nel centrodestra: «Io lavoro per superare le divisioni». E sul viaggio mancato a Mosca: «Non ci sono le condizioni in questo momento», Redazione Politica

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