Salvini prepara il viaggio al confine tra Polonia e Ucraina

di Adriana Logroscino e Cesare ZapperiIl segretario della Lega vorrebbe partire all’inizio della prossima settimana per raggiungere un luogo di transito dei profughi

Tra accelerazioni e frenate, il «progetto» di Matteo Salvini di andare di persona sui luoghi della guerra va avanti. Il segretario della Lega mercoledì si era detto pronto a partire per l’Ucraina o, come minimo, per il confine polacco. Ieri, prima di incontrare l’ambasciatore ucraino, si è fatto più cauto: «Non mi interessa fare passeggiate, se posso fare qualcosa di utile lo farò».

Salvini spiega: «Per me fare politica è aiutare le persone. Se uno sta seduto a Roma va bene, però penso che si possa fare di più e si debba fare di più». E questo qualcosa in più potrebbe essere una missione, concordata con le autorità diplomatiche e i servizi di sicurezza, in una località di raccolta e transito dei profughi in uscita dall’Ucraina. Le ipotesi sono due, relative a passaggi di confine con la Polonia (la più probabile) o la Romania. È stato escluso, per diverse ragioni, un ingresso nel Paese che sta subendo l’invasione russa.

Quanto alla data della missione, non sarà sicuramente nei prossimi giorni, weekend compreso. Si parla di inizio della prossima settimana, ma al momento al quartier generale leghista non hanno elementi per fissare una scadenza. Tutto è legato da un lato al buon esito dei contatti con le autorità polacche e ucraine (e agli accordi con una delle organizzazioni umanitarie che operano sul campo che «ospiterà» Salvini) e dall’altro agli sviluppi della guerra in corso. Un cessate il fuoco o, al contrario, una recrudescenza degli eventi potrebbero avere un peso sulla decisione di partire alla volta del confine polacco.

«Non ho paura di mettermi a disposizione in nome della pace — ribadisce il segretario del Carroccio al termine di un colloquio con l’ambasciatore ucraino a Roma, Yaroslav Melnyk —. Scongiurare una guerra devastante, planetaria e nucleare mi impegna la maggior parte del tempo. Voglio fare qualcosa che aiuta e che risolve. Sono in contatto con diverse realtà per portare in Italia decine e decine di bambini, malati, vedove e orfani. Sto interloquendo con il premier polacco e l’ambasciatore italiano in Polonia, se tutto è tranquillo e confermato nei prossimi giorni ci sentiamo da là».

Ma la missione leghista scatena la reazione del segretario di Sinistra italiana, Nicola Fratoianni: «Mentre Salvini con mille acrobazie fa di tutto per far dimenticare agli italiani di essere stato l’uomo sandwich di Putin, nelle file leghiste continua ad albergare il solito razzismo: dalla sindaca, spero ancora per poco, di Monfalcone che vuole accogliere i profughi “ma quelli veri”, all’europarlamentare Ceccardi che mette in guardia perché c’è il pericolo che i migranti africani cerchino di arrivare in Italia dall’Ucraina». Critiche anche dal deputato di Italia viva Gianfranco Librandi: «Faccia una cosa, il nostro Salvini, vada in Russia, vada a Mosca e chieda un incontro con Putin, vista la familiarità del passato e visto che conosce bene la strada per la capitale russa. Gli chieda di cessare il fuoco».

Salvini, dopo aver precisato (con una indiretta critica al governo) che all’invio delle armi avrebbe preferito «la diplomazia e la preghiera», replica secco: «Quello che mi sconvolge è che alcuni politici dicono che se una proposta di pace la fa la Lega non va bene. Chiunque lanci una marcia per la pace di qualunque idea politica, etnia, religione o passaporto avrebbe il mio sostengo. Sentire qualcuno della sinistra che dice “no la pace di Salvini no” è una follia».

3 marzo 2022 (modifica il 3 marzo 2022 | 22:01)
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, 2022-03-04 11:14:00, Il segretario della Lega vorrebbe partire all’inizio della prossima settimana per raggiungere un luogo di transito dei profughi, Photo Credit: , Adriana Logroscino e Cesare Zapperi

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