di Riccardo Bruno
Il procuratore Paci: «Ora la conferma del Dna». La perizia per capire come è morta. Aperto un nuovo fascicolo per chiarire se altri abbiano aiutato a nascondere il cadavere
Il corpo di Saman Abbas non è più sottoterra, rimasta sepolta per diciannove mesi nel casolare semi diroccato che è proprio di fronte alla casa di Novellara dove aveva vissuto con i genitori che avrebbero deciso la sua morte. Perché ormai ci sono pochi dubbi che il cadavere individuato dieci giorni fa ed esumato domenica sera è quello della diciottenne pachistana punita per aver rifiutato il matrimonio combinato. Il procuratore di Reggio Emilia, Gaetano Calogero Paci, ieri si è sbilanciato un po’ di più: «Il contesto in cui il corpo è stato ritrovato e anche qualche elemento peculiare già consentono di formulare una probabilità di identificazione».
Era apparso evidente già dal primo momento in base al luogo del ritrovamento, ancora più chiaro nei giorni successivi quando è trapelato che a indicare agli inquirenti il punto esatto era stato lo zio della ragazza, Danish Hasnain, uno dei cinque imputati e secondo l’accusa quello che l’avrebbe materialmente uccisa. È ancora il procuratore Paci, intervistato dalla Rai e da TeleReggio, ad aggiungere nuovi dettagli: «È emerso un corpo sostanzialmente integro, che si è ben conservato considerata la profondità nella quale è stato interrato per oltre un anno e mezzo. Indossava gli stessi abiti al momento dell’interramento».
L’ultima immagine di Saman è quella catturata la sera del 30 aprile 2021 dalle telecamere di sorveglianza dell’azienda agricola dove lavorava e viveva la sua famiglia. Si vede la ragazza che si avvia lungo il vialetto, tra le serre e la strada comunale, insieme al padre Shabbar e alla madre Nazia Shareen. Indossa una felpa, un paio di jeans, ha con sé uno zainetto. Poco dopo il video riprende i genitori che tornano indietro, da soli senza Saman, e il padre ha in mano lo zainetto della figlia. Jeans e felpa che sembrano proprio «gli stessi abiti» ritrovati adesso indosso al cadavere e a cui fa riferimento il procuratore Paci. Non sono state trovate le scarpe, c’era invece una catenina alla caviglia sinistra.
Il corpo è stato trasportato al Labanof (il Laboratorio di antropologia e odontologia forense) dell’Università degli Studi di Milano, guidato dalla anatomopatologa Cristina Cattaneo, incaricata dalla Corte d’Assise di Reggio Emilia ad eseguire la perizia insieme all’archeologo forense Dominic Salsarola. «Ora si tratta di verificare l’integrità degli organi interni — ha chiarito ancora il procuratore — perché su di essi saranno svolte le indagini di tipo autoptico per capire esattamente l’identità del corpo. La prova regina è quella del Dna e solo attraverso una comparazione positiva sarà possibile dire che si tratti del corpo di Saman».
Dalla perizia sui resti che «non erano scheletrizzati, ma c’era ancora la presenza di tessuti», a questo punto ci si aspetta di capire soprattutto com’è morta Saman, se davvero è stata strangolata con una corda come avrebbe rivelato a un altro detenuto Ikram Ijaz (uno dei due cugini rinviati a giudizio, insieme a Nomanhulaq Nomanhulaq, allo zio e ai genitori della diciottenne). E se eventualmente si troveranno tracce degli indagati o di altre persone.
Nei giorni scorsi infatti la Procura di Reggio Emilia ha aperto un nuovo fascicolo, ancora contro ignoti, per indagare su eventuali altri complici nell’omicidio o nell’occultamento. Durante gli scavi nel casolare sono stati rivenuti un mozzicone di sigaretta, pezzi di tessuto e due bottiglie; anche da questi oggetti potrebbero venire indicazioni su chi ha sepolto la giovane pachistana.
Mentre Liborio Cataliotti, il nuovo difensore dello zio Danish Hasnain, delinea la strategia difensiva: «Credo che ora si apra il campo a diversi scenari, non necessariamente quello secondo il quale il mio cliente sia l’artefice o il co-artefice materiale dell’omicidio».
28 novembre 2022 (modifica il 28 novembre 2022 | 23:28)
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, 2022-11-28 23:36:00, Il procuratore Paci: «Ora la conferma del Dna». La perizia per capire come è morta. Aperto un nuovo fascicolo per chiarire se altri abbiano aiutato a nascondere il cadavere, Riccardo Bruno