Samani, la regista outsider: «Ora un film per divertirmi»

di Valerio Cappelli

L’idolo islandese ha fatto danzare attori e registi premiati agli Oscar europei dopo la cerimonia. Dopo Piccolo corpo ho bisogno di divertirmi con un film pieno di musica

REYKJAVIK Laura Samani manda un messaggio vocale dalla toilette in cui si rifugiata, mentre dal Palazzo dell’Arpa (i cui colori cambiano secondo la luce riflessa che qui dura quattro ore, poi il cielo si fa nero pece), arrivano echi della musica diffusa da una dj d’eccezione, Bjrk, idolo della nazione, tutta mascherata d’argento, la fatina degli elfi enigmatica e intrigante fa ballare attori e registi premiati agli Efa, gli Oscar europei.

Un riconoscimento dominato dai Paesi del Nord, ma il suo presidente, il simpatico produttore irlandese Mike Downey, dice che i tedeschi non votano mai per i registi tedeschi, e quindi negli anni qualche riconoscimento noi italiani lo portiamo a casa.

Laura Samani l’outsider che ha vinto come rivelazione per aver raccontato una storia di un’Italia rurale dimenticata, girata in una remota localit. Il film si intitola Piccolo corpo, aveva gi vinto il David di Donatello come opera prima. A inizio ’900, la giovane Agata perde sua figlia alla nascita. La tradizione cattolica vuole che in assenza di respiro la bambina non pu essere battezzata. La sua anima condannata al Limbo, senza nome e senza pace. Ma sulle montagne, pare ci sia un luogo dove i bambini vengono riportati in vita il tempo di un respiro, quello necessario a battezzarli. Tra le insidie, Agata si mette in viaggio, aggrappata a quella speranza.

Sono orgogliosissima di questo premio, inaspettato e incredibile, il coronamento di un anno di fatiche e di felicit collettive, e ora torno a sentire Bjork, perch il festeggiamento pi bello di essere tutti assieme ad ascoltare musica meravigliosa, racconta la 33enne regista triestina.

E adesso? Ogni premio si porta dietro un fardello, questo pesante, sono felice e impaurita, ci sono aspettative su quello che far. Sar del tutto diverso il mio prossimo film: non sono solo interessata a storie drammatiche o aspetti folcloristici su fondali scuri, spero di non deludere. Adoro il pop, il rythm’n’blues, il punk: sar un film ambientato nella mia Trieste, ci sar tanta musica perch voglio divertimi ora. Sar una storia sul raggiungimento della maggiore et. Noi tutti siamo cross over, non mi sento totalmente italiana, mi piace il collegamento dei confini, sono soprattutto una cittadina del mondo.

Curioso che un Paese certificato vecchio come il nostro, che non si sa rigenerare, i cui giovani vanno all’estero per realizzare sogni e ambizioni, quass svetti nei riconoscimenti di innovazione (Bellocchio) e rivelazione (Samani).

RIPRODUZIONE RISERVATA

11 dicembre 2022 (modifica il 11 dicembre 2022 | 21:43)

© RIPRODUZIONE RISERVATA

, 2022-12-11 20:48:00,

di Valerio Cappelli

L’idolo islandese ha fatto danzare attori e registi premiati agli Oscar europei dopo la cerimonia. Dopo Piccolo corpo ho bisogno di divertirmi con un film pieno di musica

REYKJAVIK Laura Samani manda un messaggio vocale dalla toilette in cui si rifugiata, mentre dal Palazzo dell’Arpa (i cui colori cambiano secondo la luce riflessa che qui dura quattro ore, poi il cielo si fa nero pece), arrivano echi della musica diffusa da una dj d’eccezione, Bjrk, idolo della nazione, tutta mascherata d’argento, la fatina degli elfi enigmatica e intrigante fa ballare attori e registi premiati agli Efa, gli Oscar europei.

Un riconoscimento dominato dai Paesi del Nord, ma il suo presidente, il simpatico produttore irlandese Mike Downey, dice che i tedeschi non votano mai per i registi tedeschi, e quindi negli anni qualche riconoscimento noi italiani lo portiamo a casa.

Laura Samani l’outsider che ha vinto come rivelazione per aver raccontato una storia di un’Italia rurale dimenticata, girata in una remota localit. Il film si intitola Piccolo corpo, aveva gi vinto il David di Donatello come opera prima. A inizio ’900, la giovane Agata perde sua figlia alla nascita. La tradizione cattolica vuole che in assenza di respiro la bambina non pu essere battezzata. La sua anima condannata al Limbo, senza nome e senza pace. Ma sulle montagne, pare ci sia un luogo dove i bambini vengono riportati in vita il tempo di un respiro, quello necessario a battezzarli. Tra le insidie, Agata si mette in viaggio, aggrappata a quella speranza.

Sono orgogliosissima di questo premio, inaspettato e incredibile, il coronamento di un anno di fatiche e di felicit collettive, e ora torno a sentire Bjork, perch il festeggiamento pi bello di essere tutti assieme ad ascoltare musica meravigliosa, racconta la 33enne regista triestina.

E adesso? Ogni premio si porta dietro un fardello, questo pesante, sono felice e impaurita, ci sono aspettative su quello che far. Sar del tutto diverso il mio prossimo film: non sono solo interessata a storie drammatiche o aspetti folcloristici su fondali scuri, spero di non deludere. Adoro il pop, il rythm’n’blues, il punk: sar un film ambientato nella mia Trieste, ci sar tanta musica perch voglio divertimi ora. Sar una storia sul raggiungimento della maggiore et. Noi tutti siamo cross over, non mi sento totalmente italiana, mi piace il collegamento dei confini, sono soprattutto una cittadina del mondo.

Curioso che un Paese certificato vecchio come il nostro, che non si sa rigenerare, i cui giovani vanno all’estero per realizzare sogni e ambizioni, quass svetti nei riconoscimenti di innovazione (Bellocchio) e rivelazione (Samani).

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11 dicembre 2022 (modifica il 11 dicembre 2022 | 21:43)

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, Valerio Cappelli

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