Sanità Puglia, conti in rosso: c’è da coprire un deficit da 255 milioni

la Regione Mezzogiorno, 12 aprile 2022 – 08:42 L’assessore Palese esclude il ricorso a nuove tasse regionali. Ma il governo si prepara a disporre un Piano operativo triennale per contenere i costi delle Asl pugliesi di Francesco Strippoli La Puglia vede di nuovo il profondo rosso nei conti della sanità. Cifre che non si leggevano da tempo e preoccupano molto. Nel corso del 2021 la differenza tra entrate e uscite è stata di mezzo miliardo di euro. Tuttavia a causa di entrate straordinarie il disavanzo da colmare sarà di 255 milioni: il modo con cui farvi fronte dovrà essere indicato entro il 15 luglio. «È escluso – garantisce l’assessore alla sanità Rocco Palese – un aumento delle tasse regionali». Arriva il nuovo Piano operativoLa cattiva notizia è che il Mef, ministero di economia e finanza, ha già chiesto alla Regione un nuovo Piano operativo triennale (22-24). Significa l’affiancamento del governo in tutte le scelte della Regione in materia sanitaria, per piegarne le decisioni in direzione del risparmio. In sintesi: dopo le buone prestazioni finanziarie degli anni pre-covid, sembrava che la Puglia stesse per uscire definitivamente dal Piano operativo (che ha seguito il più aspro Piano di rientro dei tempi della giunta Vendola). Invece tocca ancora soggiacere al guinzaglio governativo per almeno un altro triennio: significa controlli continui di Roma e permessi da ottenere per le attività più onerose. I dati contabili sono emersi nel corso dell’audizione, davanti alla commissione bilancio della Regione, di Palese e del dirigente Benny Pacifico. Entrambi hanno sottolineato i problemi «atavici» e quelli nuovi che si sono aggiunti. I problemi storici e quelli nuovi Tra i problemi storici: l’eccesso di spesa farmaceutica diretta (soprattutto i medicinali erogati in ospedale o dalle farmacie ospedaliere dopo il ricovero) e la mobilità passiva (le cure fuori regione). A questi si devono aggiungere problemi nuovi. Uno riguarda i costi del covid, anche se non è dato sapere quanto pesi la pandemia sui 255 milioni da ripianare. Probabilmente una parte minima, visto che altri costi derivanti dal Covid sono stati rimborsati. Un’altro problema nuovo riguarda i mancati ricavi per effetto delle prestazioni sanitarie ridotte, a causa della pandemia: una questione destinata a rientrare con il tempo. Nuovo e più grave – perché destinato a permanere – è il calo demografico. L’ultimo censimento fa rilevare una diminuzione di 75mila residenti in Puglia: ha significato 100 milioni in meno nei trasferimenti del Fondo sanitario nazionale 2021 (la Puglia ha ottenuto 7 miliardi e 655 milioni). Vero è che popolazione in calo dovrebbe significare meno prestazioni da erogare, ma l’effetto non è così immediato, il taglio invece colpisce subito. Inoltre le assunzioni per il Covid (migliaia di addetti) sono state coperte con i fondi aggiuntivi del governo fino al 2021 (350 milioni in due anni). L’anno prossimo i dipendenti restano e saranno a carico della Regione. Il deficit strutturalePer cui – per dirla semplicemente – calo demografico, costi del personale, spesa fuori budget per mobilità passiva e farmaceutica, procurano un deficit «strutturale» di 500 milioni. Significa che a luglio la Regione deve dire come coprire i 255 milioni di cui prima. Ma l’anno prossimo, senza correzioni, si arriverebbe ad uno «sbilancio» di mezzo miliardo. Sarebbero guai molto seri. I possibili rimedi per coprire il deficitChe succede ora? Intanto, come spiega Palese, il problema quest’anno è comune a tutte le Regioni. Le quali hanno chiesto al governo di intervenire. «È possibile – dice l’assessore – che una parte del deficit venga coperto dal governo. Diversamente chiederemo un piano di ammortamento per “spalmare” il disavanzo in cinque anni». Ma poi, certamente, occorrerà intervenire con le risorse del bilancio autonomo (quello non sanitario). Nel passato sono stati utilizzati fino a 50 milioni in un anno (risorse che vanno al deficit e sottratte ad altre attività). È prevedibile che quest’anno l’esborso sia vicino a quella cifra. La spesa farmaceutica da contenereNel frattempo si continua a lavorare per contenere la spesa farmaceutica: dopo tre delibere e la legge Amati sul licenziamento dei dg delle Asl che non rispettano il budget, ieri un nuovo provvedimento. Dovrebbe portare a un risparmio di 20 milioni su base annua. Dopo il covid torna la stagione del risparmio. 12 aprile 2022 | 08:42 © RIPRODUZIONE RISERVATA , 2022-04-12 10:04:00, L’assessore Palese esclude il ricorso a nuove tasse regionali. Ma il governo si prepara a disporre un Piano operativo triennale per contenere i costi delle Asl pugliesi,

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Exit mobile version