di Redazione Sport
Accolto dal tribunale il ricorso del suo legale, che gli ha concesso la misura alternativa dell’affidamento in prova. Era detenuto nel carcere di Rovigo
Fabrizio Miccoli è stato scarcerato. Il Tribunale di sorveglianza di Venezia ha accolto il ricorso presentato dal legale dell’ex calciatore (condannato a 3 anni e 3 mesi di reclusione lo scorso novembre per estorsione aggravata dal metodo mafioso) ed ha concesso l’affidamento in prova. L’ex attaccante del Palermo tornerà a Lecce per occuparsi della sua scuola calcio. Tra le prescrizioni del tribunale, il divieto assoluto di frequentare pregiudicati e non rientrare in casa dopo la mezzanotte. Per qualsiasi spostamento fuori dalla Puglia dovrà presentare un’istanza al magistrato di sorveglianza.
«È stato accolto il ricorso dal tribunale di sorveglianza di Venezia — dice l’avvocato Antonio Savoia — ed è stato accordato l’affidamento in prova». L’ex bomber era stato condannato dopo essere finito in un’indagine per aver chiesto a Mauro Lauricella, figlio di Nino, esponente della famiglia mafiosa del quartiere Kalsa, a Palermo, la restituzione di somme di denaro a un imprenditore per conto di un suo amico, già fisioterapista della squadra rosanero. Nel corso di una telefonata, intercettata dagli investigatori, Miccoli e Lauricella, parlando del giudice Giovanni Falcone usavano parole e toni offensivi.
Miccoli era detenuto a Rovigo . Sulla base dell’affidamento in prova che il tribunale gli ha accordato, potrà tornare ad allenare la scuola calcio che ha aperto a San Donato, provincia di Lecce. Dovrà rispettare alcune prescrizioni come non rientrare in casa dopo la mezzanotte e non frequentare pregiudicati.
13 maggio 2022 (modifica il 13 maggio 2022 | 21:29)
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