Gli scatti stipendiali dei docenti e del personale Ata sono sei, l’ultimo scatto stipendiale, per i docenti che vanno in pensione con 42 anni e 10 mesi di contributi, diventa anche lo scatto più ampio e della durata di 9 anni. C’è chi entra nell’ultimo scatto, ovvero in classe 35, ma ci rimane poco perché dopo qualche anno, compiendo i 67 anni di età, va in pensione di vecchiaia con 36 o 37 anni di contributi. C’è anche chi arriva alla classe 35 che non ha ancora 57 anni di età anagrafica e quindi è destinato a restare nell’ultima classe stipendiale per 10 lunghi anni, maturando 42 anni e 10 mesi di contributi o anche più. Qualcuno ritiene, sempre più convintamente, che sarebbe più equo pensare a una classe stipendiale “40” volta a premiare economicamente, tutti quei docenti e personale Ata che hanno dedicato più di 40 anni di anzianità contributiva alla scuola.
Attuali classi stipendiali
Le classi stipendiali dei docenti sono 6, la prima classe indicata con “0” è quella che va da 0 ad 8, la seconda è quella che va da 9 a 14 e si indica nel cedolino con 9, la terza va da 15 a 20 e si indica con 15, la quarta va da 21 a 27 e si indica con 21, poi c’è la classe stipendiale 28 che va da 28 a 34 anni ed infine c’è la sesta ed ultima classe che è la 35 fino alla pensione. Le fasce stipendiali per il personale Ata, collaboratori scolastici e assistenti amministrtivi/tecnici, sono le stesse del personale docente. Quindi anche il personale Ata ha 6 fasce: fascia “0” da 0 a 8; fascia “9” da 9 a 14; fascia “15” da 15 a 20; fascia “21” da 21 a 27; fascia “28” che va da 28 a 34; fascia 35 che va da 35 fino alla pensione.
Perché non introdurre una classe stipendiale “40”?
Una volta aveva senso terminare con l’ultima classe stipendiale riferita ai “35” anni di anzianità, perché difficilmente si andava oltre i 40 anni di servizio per raggiungere la quiescenza. Dopo la riforma Fornero, dove l’età anagrafica ha già raggiunto quota 67 e l’anzianità contributiva va ben oltre i 40 anni per avere una pensione anticipata ( rispetto all’età anagrafica massima), avrebbe molto senso rivedere le classi stipendiali, aggiungendone una, alla carriera, come per esempio la classe “40” con un premio economico che tenga conto di questa anzianità che non tutti riescono a raggiungere.
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